Obbligo vaccino antinfluenzale, protestano gli infermieri contro la regione Puglia

La presidente della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri Barbara Mangiacavalli ha inviato una nota alla Regione Puglia riguardo all’obbligo vaccino antinfluenzale per il personale sanitario. Nella nota ha evidenziato come le vaccinazioni obbligatorie sono coperti da riserva statale, così come tutti i trattamenti sanitari, e per gli inadempienti sono previste sanzioni amministrative. Tuttavia, quanto detto non è di competenza regionale ma solo statale, unica sede che può obbligare a tale adempimento. La protesta degli infermieri verso la Regione Puglia riguarda la disposizione che obbliga tutti gli operatori sanitari a vaccinarsi contro l’influenza e per chi si rifiuta prevede sanzioni disciplinari.

Obbligo vaccino antinfluenzale illegittimo

Nella richiesta della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche inviata al presidente della regione Puglia Michele Emiliano è stata messo in evidenza come l’obbligo vaccino antinfluenzale per il personale sanitario sia immotivato e illegittimo. La Mangiacavalli ha spiegato che non è un obbligo la vaccinazione antinfluenzale, ma un’opportunità, e ha chiesto alla regione di fare maggiore chiarezza sulla questione. Nello specifico nella nota si è parlato degli infermieri, che hanno dato il massimo impegno nel combattere la pandemia.

Non è competenza della regione prevedere l’obbligo del vaccino

In sostanza, la problematica delle vaccinazioni coinvolge diversi valori costituzionali che possono coesistere solo se a deciderlo è il Legislatore nazionale. La Regione, quindi, non può imporre l’obbligo vaccino antinfluenzale al personale sanitario e per giunta prevedere sanzioni amministrative a chi rifiuta di farlo. Come è chiaro, quanto previsto non rientra nella sua sfera di competenza e solo a livello statale è possibile che tali decisioni siano previste. Tuttavia, non viene meno da parte dei professionisti la convinzione che la vaccinazione antinfluenzale degli operatori sanitari sia necessaria per la tutela della salute e per affrontare con maggiore sicurezza l’emergenza Covid19.