Oltre a oro e gioielli anche vini e formaggi in pegno in Puglia secondo Coldiretti

Secondo Coldiretti Puglia nella regione pugliese possono essere dati anche vini e formaggi in pegno, e non solo oro e gioielli, per ottenere i prestiti necessari per andare avanti. L’affermazione della Coldiretti ha fatto seguito a quello che è il decreto del Ministero delle Politiche Agricole pubblicato e introdotto dal decreto “Cura Italia”, da poco che dà l’autorizzazione alla misura del “pegno rotativo” sui prodotti Dop/Igp. In pratica, il decreto autorizza a mettere in pegno in caso della richiesta di un prestito prodotti agricoli e alimentari a indicazione geografica protetta e a denominazione d’origine protetta.

I tesori pugliesi sono i prodotti agricoli e alimentari

Se fino a qualche tempo fa era normale mettere come pegno oro e gioielli, considerato il periodo di crisi che stiamo vivendo vini e formaggi in pegno possono essere denominati come beni per dare garanzie a fronte di prestiti concessi dagli istituti. Fra i suoi tesori la Puglia vanta 5 oli extravergine d’oliva DOP, l’Olio di Puglia IGP, 2 formaggi DOP che sono caciocavallo e canestrato, ma anche una lista di vini pregiati. Infatti, Dei 27 vini a sono DCGP e 6 sono IGP, che nel settore vitivinicolo fanno muovere un fatturato di 1 miliardo di euro.

Vini e formaggi in pegno in cambio di prestiti

Stando a quanto detto dalla Coldiretti Puglia, questo tesoro è largamente diffuso e apprezzato in tutto il mondo, e sono tante le banche che hanno interesse ad investire in quello che è valore e qualità del Made in Italy. La Coldiretti ha specificato che i prodotti alimentari possono essere dati in pegno a partire dal giorno in cui vengono messi a stagionare o messi in produzione e si possono ottenere i prestiti in cambio che vengono concessi rimanendo proprietari del prodotto.