Produzione di ciliegie dimezzata, allarme da Coldiretti Puglia

La riduzione della produzione di ciliegie in Puglia ha segnato quest’anno il 55% in meno rispetto all’anno scorso, ma nonostante ciò eccelle nella qualità. A dirlo è Coldiretti Puglia che ha allertato per il ritardo di 10 giorni sull’inizio della raccolta rispetto a quella del 2021. Coldiretti ha sottolineato che questo è dovuto alle gelate che hanno investito le primizie Georgia e Bigarreau, la cui produzione si ridotta fino al 70% rispetto al 2021. Gli agricoltori hanno affrontato problematiche serie come l’aumento dei costi di produzione e la siccità, quindi Coldiretti insiste che bisogna supportare le ciliegie pugliesi e rilanciarle tramite ricerca, campagne di promozione, il PSR e l’IGP.

Dimezzata drasticamente la produzione di ciliegie in Puglia

Coldiretti Puglia, vista la situazione che stanno affrontando gli agricoltori anche riguardo alla produzione di ciliegie, ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, un incontro urgente a livello regionale per avviare il rilancio del settore cerasicolo attraverso la riorganizzazione e il rafforzamento della filiera. Coldiretti ha ribadito che la presenza di varietà obsolete e conoscenza inadeguata sulle varietà di ciliegie innovative, sono elementi critici per un settore che vale 22 milioni di euro nella regione. In Italia la Puglia è la regione che produce più ciliegie e rappresenta il 35% del prodotto nazionale con le sue quasi 32.000 tonnellate.

Produzione maggiore nella provincia di Bari

E’ la provincia di Bari a vantare la maggiore produzione di ciliegie nella regione, per ben il 96,4% della produzione regionale. Con le sue 47 mila tonnellate è la prima provincia italiana con il 34% della produzione nazionale di ciliegie. Coldiretti ha ribadito che bisogna ricostruire una filiera in grado di valorizzare il prodotto tramite una identità territoriale, creando un Marchio che metta in risalto le caratteristiche organolettiche della ciliegia. Non solo, il marchio dovrebbe poter mettere in evidenza le capacità di produzione messe in atto dagli operatori del settore. Per Coldiretti l’ideale sarebbe un marchio come la I.G.P, che il consumatore può riconoscere, e che sia in grado di rendere questa coltura tradizionale e tipica della Puglia altamente competitiva.