Puglia, 311 tesori alimentari a rischio per l’assenza di turisti

Coldiretti Puglia lancia l’allarme per i tesori alimentari a rischio dei borghi che senza i turisti rischiano di fare un tracollo. Sono 311 i tesori che i borghi pugliesi hanno preservato e salvato, e che gli agricoltori hanno custodito da generazioni per supportare la rinascita del Paese. In occasione delle ricorrenze di Pasqua e del lunedì dell’Angelo Coldiretti sottolinea come le antiche tradizioni enogastronomiche rurali che ancora oggi si custodiscono nei borghi pugliesi rischiano di essere spazzate via proprio perché è stato bandito l’accesso ai turisti a causa della pandemia. In Puglia i paesi sotto i cinquemila abitanti sono quelli in cui sono ancora vivi valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici.

I tesori alimentari a rischio vanno salvati

Ad avere un drastico impatto sulla sopravvivenza di questo patrimonio agroalimentare è stata dunque l’assenza dei turisti italiani e stranieri. I 311  tesori alimentari a rischio, oltre che avere un valore economico, hanno anche un valore storico, ambientale e culturale, e assicurano la sopravvivenza della popolazione anche nelle zone più isolate. In un periodo in cui il Covid spinge ridurre la concentrazione nei grandi centri urbani e a cambiare la distribuzione demografica della popolazione, l’assenza di turisti rischia di disperdere questi tesori e di vanificarli. Coldiretti Puglia ha sottolineato che il cibo è una delle attrazioni della Puglia e i turisti amano degustare i prodotti tipici e le specialità locali.

Traino dell’economia turistica pugliese è il turismo enogastronomico

Il presidente Muraglia ha aggiunto che il traino per l’economia pugliese è il turismo enogastronomico, contraddistinto da 5 milioni di ulivi pluricentenari, 311 prodotti riconosciuti dal MIPAF come tradizionali, 10 prodotti DOP, 29 vini DOC e 6 IGP. Vanta anche tantissime masserie storiche, in assoluto le più belle d’Italia che sono un’autentica attrazione della proposta agrituristica pugliese. In Puglia il crollo del turismo straniero ha causato circa 5 miliardi di calo di spese dei viaggiatori, che nel 2020 sono crollate del 61% rispetto all’anno precedente, toccando da almeno venti anni il minimo storico.