Puglia, alghe tossiche nei mari, superati tetti di allarme

Nei mari della Puglia tornano a proliferare le alghe tossiche, infatti sono comparse a Giovinazzo, Otranto e Torre Canne. In questi luoghi è aumentato il numero di tossine generate dalla Osteopsis Ovata. Il resto della regione per fortuna ha registrato numeri non allarmanti, tuttavia è quella barese la regione più disastrata. In base all’ultimo report di Arpa Puglia, che ha fatto un riassunto dell’analisi delle prime settimane di luglio, Giovinazzo ha avuto assegnata una delle bandiere rosse perché nelle sue coste le quantità di alghe nocive sono molto elevate. In questo tratto di costa i livelli di Osteopsis Ovata arrivano a 22525 cellule/litro.

A Giovinazzo alghe tossiche in elevate quantità

Anche nel resto della provincia barese sono state riscontrate quantità discrete di alghe tossiche, ma il tetto di allarme non va mai oltre le 680 cellule al litro. Invece, nel resto della Puglia altre due zone corrono un rischio molto forte. Si tratta di Torre di Canne, ad Ostuni, e di Porto Badisco, situata nelle vicinanze di Otranto. In questa zona pare che i livelli di Osteopsis Ovata sono particolarmente elevati. Vi sono quantità modeste di alghe anche a Manduria, nel Tarantino, e ad Apani in provincia di Brindisi. Nelle altre zone tenute sotto controllo le alghe sono praticamente nulle.

Osteopsis Ovata, che cos’è

L’alga velenosa nota come Osteopsis Ovata è un’alga che pare sia giunta dal Mediterraneo a causa delle acque di zavorra delle navi. L’alga è stata riscontrata lungo le coste pugliesi intorno agli anni 2000, e da allora durante l’estate si è sempre sviluppata, con quantità abbondanti in alcune zone. La proliferazione viene favorita soprattutto dall’alta temperatura. Gli studi hanno permesso di individuare in questa specie di alga una tossina capace di uccidere organismi marini come ricci, stelle di mare, molluschi e granchi. Dove vi sono elevate concentrazioni di alghe tossiche si possono verificare malesseri come faringiti, riniti, febbre, laringiti, bronchite, congiuntivite e dermatite.