Puglia, arriva l’ok per l’assistenza sanitaria per morte indolore

La commissione Sanità della Regione Puglia ha dato l’ok per l’assistenza sanitaria per morte indolore di pazienti terminali. La proposta di legge è stata approvata con cinque voti favorevoli, di cui quattro contrari e un astenuto, e prevede che le strutture sanitarie pubbliche della Regione Puglia garantiscano l’assistenza per consentire alle persone malate in condizioni terminali di avere una morte serena e indolore. La condizione clinica dei pazienti deve essere compatibile con il diritto al rifiuto del mantenimento artificiale in vita ai sensi dell’articolo 32, comma 2, della Costituzione. Per assistenza sanitaria si intendono prestazioni e trattamenti adeguati, da garantire a persone in grado di intendere e di volere.

C’è l’ok per l’assistenza sanitaria per morte in Puglia

Le persone che devono essere aiutate ad avere una morte serena e indolore devono essere consapevoli e devono aver espresso di propria volontà il desiderio di usufruire delle prestazioni e dei trattamenti. L’ok per l’assistenza sanitaria per morte serena e indolore è riservato alle persone affette da patologie irreversibili, che sono tenute in vita con trattamenti di sostegno vitale e che vivono sofferenze fisiche e psicologiche non tollerabili. La struttura interessata verifica le condizioni e le modalità di accesso alle prestazioni, dopo però il parere espresso dal comitato etico competente del territorio. Fanno parte del comitato un medico palliativista, un neurologo, un rappresentante delle professioni infermieristiche e uno psicologo.

Sono previsti procedimenti di verifica

I comitati etici e le strutture sanitarie hanno l’obbligo di offrire al paziente possibilità concrete di accedere a cure palliative oltre alla sedazione profonda, adatte ad eliminare le sofferenze. I processi di verifica e di parere previsti vengono attivati su domanda che l’interessato deve inviare all’azienda sanitaria competente del territorio e alla struttura sanitaria che svolge i trattamenti e devono concludersi non oltre sette giorni. Il personale sanitario delle strutture interessate ha il diritto di rifiutare, se non se la sentono, di eseguire le prestazioni e i trattamenti previsti dalla legge che dà l’ok per l’assistenza sanitaria per morte in Puglia.