Puglia, emergenza sangue, centri trasfusionali senza scorte

In Puglia è emergenza sangue, i centri trasfusionali sono senza scorte e la situazione è resa ancora più grave dall’epidemia in corso che non accenna a diminuire. Gli elementi che hanno fatto scattare l’allarme nei centri trasfusionali sono stati il timore di andare in ospedale per il coronavirus, la quarantena che fra marzo e aprile ha ridotto drasticamente le donazioni e la chiusura delle scuole che ha impedito alle associazioni di proseguire nelle attività di raccolta. Altri elementi che hanno contribuito a far scarseggiare le scorte di sangue nei centri sono anche il caldo e l’inizio delle ferie estive.

Tanti i fattori che hanno fatto scattare l’emergenza sangue

Un altro fatto che ha complicato le cose è stato un avvenimento successo al San Giacomo di Monopoli. Un blackout ha fatto infatti perdere 130 sacche di sangue e 430 di plasma. L’episodio è accaduto nella notte fra 9 e 10 agosto e i frigoriferi del centro trasfusionale si sono spenti, causando una cattiva qualità delle emazie. Angelo Ostuni, direttore della struttura complessa “UO di Medicina Trasfusionale” del Policlinico di Bari e del Centro regionale sangue, ha detto che alcune settimane fa c’è stata una compensazione di sangue grazie ad uno scambio di emazie avvenuto con altre regioni. Si è trattato di circa un centinaio di unità di emazie, una parte della quale è andata al Riuniti di Foggia, a Taranto e una minima parte al Policlinico di Bari.

Su quanto accaduto a Monopoli le scorte sono state ripristinate

In tutta la Puglia è comunque emergenza sangue, ma i dati sono diversi da territorio a territorio e differiscono a seconda dei bisogni dei pazienti. Su quanto accaduto a Monopoli Ostuni ha sottolineato che le scorte sono state già ripristinate. Tuttavia, può capitare che il sangue scarseggi, ma la cosa fondamentale è gestire le scorte al meglio, in modo da garantire le trasfusioni a coloro che ne hanno veramente bisogno.