In Puglia fondato il Distretto del vino di qualità

E’ stato costituito il Distretto di qualità del vino di Puglia, al quale hanno aderito55 aziende vitivinicole, quattro consorzi di tutela, l’Università del Salento e il Crea, Centro di ricerca in viticoltura ed enologia, che ha una delle sedi a Turi. Il progetto mira a valorizzare tutta la filiera e al momento è in attesa del riconoscimento regionale. Il distretto ha redatto un protocollo d’intesa che tutti i soggetti aderenti hanno stipulato con la presentazione del progetto. L’imprenditore Massimiliano Apollonio ha spiegato che le aziende del mondo del vino pugliese avevano voglia di costituire una sola voce, allo scopo di programmare importanti ed efficaci interventi per il settore.

Il Distretto di qualità del vino valorizza la filiera

Apollonio ha detto che al momento fa parte del Distretto del vino di qualità  di Puglia un nucleo di aziende, ma dopo che la Regione darà la sua approvazione la compagine si allargherà a tutti per non lasciare fuori nessuna azienda. Il distretto mira a favorire la crescita della qualità delle imprese pugliesi e del patrimonio rurale, integrando nuove tecnologie e strumenti come la blockchain per tracciare il prodotto, promuovendo la formazione nel campo della viticoltura. Verranno messi in atto protocolli d’intesa con enti e università che vogliono realizzare progetti di sviluppo competitivo e ricerca industriale, e promuovere strategie e azioni di marketing per rendere internazionale tutto il comparto.

Un grande impulso al settore grazie al distretto

L’imprenditore Apollonio ha anche aggiunto che ogni singola azienda diventa più forte grazie all’azione e alla condivisione di una strategia che valorizza il prodotto in modo univoco. Tutti devono fare parte del Distretto di qualità del vino di Puglia, dalla Capitanata al Salento, per farlo diventare l’immagine di una regione che guarda al futuro tutelando il legame con la tradizione agricola. Fabio Pollice, rettore dell’Università di Lecce, ha ribadito che il distretto permetterà di sfruttare le sinergie di sistema, facilitando l’integrazione dinamica tra le filiere di qualità, partendo dall’università che è in grado di conciliare tradizione e innovazione, e rendere la filiera vitivinicola più competitiva e sostenibile.