Puglia, infanzia maltrattata, situazione peggiorata dal Covid

I dati forniti da Cesvi, organizzazione umanitaria che ha svolto un’indagine sull’infanzia maltrattata, ha rivelato che anche in Puglia la situazione non è delle migliori. La regione si trova nella 17^ posizione e risulta fra quelle più vulnerabili riguardo al periodo dell’infanzia. A peggiorare la situazione è stata anche l’emergenza Covid-19, che ha rallentato i servizi di contrasto e prevenzione. Oltre alla Puglia anche la Campania, la Sicilia e la Calabria sono tra le regioni italiane che manifestano più emergenza riguardo al maltrattamento all’infanzia.

La Puglia è una regione critica per l’infanzia maltrattata

Dall’indagine effettuata la Puglia è risultata una regione critica per l’infanzia maltrattata, con un peggioramento ulteriore rispetto al 2019 riguardo a capacità di lavorare, di acquisire conoscenze e di vivere in modo sano. Invece, sono migliorate la possibilità di accedere ai servizi e alle risorse. A contribuire a rendere più critica la situazione è il territorio difficile per l’offerta dei servizi e per i fattori di rischio. Per contrastare l’infanzia maltrattata in Puglia la Cesvi ha attivato a Bari diverse attività come laboratori ed è disponibile anche un supporto psicologico sia nelle scuole materne che negli asili nido.

Corsi e laboratori per contrastare il fenomeno

In Puglia sono anche stati avviati percorsi per formare il ‘Tutore di resilienza’, figure specialistiche che insegnano agli operatori metodi, strategie e modi di agire per pianificare e gestire al meglio le proprie azioni, in modo da diminuire il rischio e dare supporto alle risorse dei vari soggetti. La criticità riguardo ai maltrattamenti d’infanzia è maggiore al sud, tuttavia vi sono alcune regioni che mostrano miglioramenti, come ad esempio la Sardegna. Mentre nel mezzogiorno è evidente un’elevata criticità, nel nord Italia le regioni sono sopra la media nazionale. Come detto prima, l’emergenza covid ha reso tutto più difficile e complicato.