Puglia, infortuni con l’alternanza scuola lavoro, 4500 prima della pandemia

Dal report dell’Inail emerge una situazione tragica sugli infortuni fra gli studenti. Il segretario generale Cgil Puglia, Pino Gesmundo, ha detto che sono stati 4500 gli infortuni con l’alternanza scuola lavoro fra gli studenti prima della pandemia. I dati riguardano il 2019 e solo la regione Puglia, numeri altissimi se si considera che corrispondono al 4,2% del totale nazionale. Gesmundo ha sottolineato che i giovani studenti chiamati per lavorare durante lo studio dovrebbero essere impegnati in formazione e non dovrebbero essere messi a rischio di infortuni. I settori più colpiti nella regione sono edilizia e agricoltura, e basta pensare che nel 2021 sono stati oltre 24mila infortuni sul lavoro, 96 dei quali sono stati letali.

Troppi in Puglia gli infortuni con l’alternanza scuola lavoro

Antonio Gagliardi, segretario generale della Flai Puglia, ha ricordato che il sindacato si occupa, oltre che della tematica riguardanti i diritti contrattuali, anche della sicurezza, e ha sottolineato come sono poche le informazioni su come devono essere applicate le norme in un settore in cui sfruttamento e cottimo sono fenomeni all’ordine del giorno. I dati sugli infortuni con l’alternanza scuola lavoro sono stati forniti in occasione della Giornata nazionale della sicurezza sul lavoro. In Puglia nel 2021 sono state registrate in media al giorno 85 denunce di infortunio sul lavoro, 97 morti per il lavoro e un aumento di circa il 60% delle denunce di malattie professionali rispetto al 2020.

Sono i lavoratori a pagare un prezzo altissimo

Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail Puglia, ha detto che nonostante ci sono segnali di ripresa economica, è pur vero che c’è anche tanta disattenzione per gli infortuni e sono sempre i lavoratori a pagare il prezzo più alto. Il problema non è così semplice da risolvere, ma esistono delle misure che consentono ai datori di lavoro di salvaguardare i lavoratori e devono essere messe in atto. Tuttavia, l’esempio del bonus fiscali in campo dell’edilizia ha fatto esplodere la mancanza di formazione, nonostante abbia portato evidenti vantaggi in termini economici.