Puglia, invasione di olio straniero cresce e aggrava la situazione dell’Uliveto Italia

L’importazione dell’olio straniero è aumentata tantissimo in Puglia e si calcola che è un altro dieci per cento in più dello scorso anno. I dati emersi sono stati comunicati dalla Coldiretti Puglia e il fenomeno ha causato la caduta dei prezzi che sta mettendo in ginocchio la produzione regionale. I danni sono ancora più gravi perché capitano in un periodo in cui la produzione agricola si stava riprendendo dopo il disastro causato dalle gelate.

L’importazione dell’olio straniero aumentata a dismisura

L’intera filiera dell’olio è sottoposta a questioni commerciali che hanno fatto scendere il prezzo dell’oro verde del 40%. L’olio straniero, soprattutto quello spagnolo, nel 2019 ha superato di gran lunga le importazioni rispetto agli altri anni. Sugli scaffali una bottiglietta del costo di due o tre euro non è certamente olio extravergine di oliva. Il costo della vendita non è neanche pari a quelli che ci vogliono per coltivarlo e produrlo, e in genere il costo minimo di oliva made in Italy dovrebbe essere pari a circa 7-8 euro al litro. E’ necessario controllare le etichette prima di comprare l’olio, per accertarsi che sia veramente made in Italy.

La quantità aumenta ma i prezzi scendono

La Coldiretti Puglia ha sostenuto che l’entrata dell’olio straniero è stata agevolata dall’assenza di trasparenza nelle etichette, anche se per legge dal primo luglio 2009 è obbligatorio. Nella maggior parte dei casi sulle bottiglie di extravergine di olive straniere che si trovano negli scaffali nei supermercati è praticamente impossibile leggere scritte come ad esempio “miscele comunitari”, “non comunitari” o entrambi, che per legge dovrebbero essere indicate nelle etichette. Le diciture sono scritte con caratteri minuscoli che non si possono leggere. Anche le bottiglie presenti nei ristoranti non rispettano le indicazioni date dalla legge, e 1 contenitore su quattro non è dotato di tappo antirabbocco.