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In Puglia proroga contratti per 100 navigator

La proroga contratti per 100 navigator pugliesi è di tre mesi

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In Puglia proroga contratti per 100 navigator

E’ di tre mesi la proroga contratti per 100 navigator pugliesi, voluta dalla regione Puglia visto che la scadenza era prevista per il 30 luglio. I contratti sono stati prorogati per circa cento navigator pugliesi che i centri per l’impiego avevano assunto per supportare coloro che prendevano il reddito di cittadinanza e aiutarli a trovare un posto di lavoro. A dare la notizia della proproga dei contratti è stato l’assessore all’istruzione, alla formazione e al lavoro della Regione Puglia. Con questa proroga è stato riconosciuto il ruolo professionale e il supporto che ha fornito questa assistenza tecnica ai centri per l’impiego pugliesi.

La proroga contratti per 100 navigator nel rispetto delle norme

La proroga contratti per 100 navigator è stata effettuata nel rispetto delle norme e delle ragioni finanziarie. L’assessore ha sottolineato che questo personale dipende dal Ministero del Lavoro per il tramite di AnpalL e che il DlAiuti aveva variato le procedure per il rinnovo lasciandone decisione ai suddetti soggetti e alla Regione Puglia. L’assessore ha aggiunto che grazie al lavoro svolto dallo staff dell’Assessorato al ramo, dagli uffici della Sezione Lavoro e dal supporto del Gabinetto del Ministero e delle organizzazioni sindacali è stato possibile arrivare a questo risultato, che permette di prorogare per altri tre mesi i contratti.

Risposte concrete per i lavoratori

I tre mesi della proroga contratti sono il massimo consentito dal Decreto. Grazie a questa proroga i professionisti dovranno occuparsi sia delle funzioni di sostegno al Reddito di Cittadinanza, che del nuovo programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, che dovrà prendere in carico circa 23mila pugliesi entro dicembre. Con la notizia della proroga le segreterie regionali di Nidil Cgil, Felsa cisl e Uiltemp, hanno revocato il terzo presidio previsto davanti la sede della presidenza della Regione Puglia. Le risposte concrete ci sono state e non era un risultato scontato da ottenere. Anche se i tre mesi sono un palliativo, c’è comunque il tempo per trovare una soluzione strutturale.

Sicula Doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.

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Pesci alieni nel mare pugliese a causa delle elevate temperature

Il rialzo delle temperature ha portato pesci alieni nel mare pugliese

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pesci alieni

L’aumento delle temperature ha portato pesci alieni nel mare pugliese, dal pesce coniglio al pesce pappagallo. Il fenomeno si è manifestato con potenza e in molte zone d’Italia, e non fa eccezione il anche mare della Puglia. Già alla fine di luglio di questo anno l’acqua nel golfo di Taranto aveva raggiunto i 30 gradi. Dal 2003 non si registravano temperature così elevate in questa zona, ma ad oggi, insieme al Mar Ligure, è fra le aree più colpite in Italia da questo fenomeno. La  prima ricercatrice del Cnr Irsa, la dottoressa Ester Cecere, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha chiaramente lanciato l’allarme per il fenomeno.

Presenza di pesci alieni nel mare pugliese

La dottoressa Ester Cerere ha detto che il fenomeno del rialzo delle temperature dei mari rientra nel riscaldamento globale e a risentirne più degli è proprio il Mediterraneo, perché è chiuso relativamente e presenta un ricambio idrico abbastanza ridotto. Le temperature elevate non sono tollerate dalle specie autoctone presenti nei mari della nostra penisola, mentre altre specie si adattano bene a queste condizioni. Ecco perché ci sono pesci alieni nel mare pugliese, e quelli già arrivati sono i pesci coniglio, balestra e pappagallo. A risentirne di questa condizione sono i mitili, e in particolare le cozze, organismi filtratori in cui la filtrazione si riduce fino a far morire l’organismo.

Si assiste anche al boom delle meduse

La produzione di cozze del 2021 è andata perduta e nel tentativo di salvare le cozze una parte è stata portata dal Mar Piccolo al Mar Grande, dove l’acqua ha una temperatura più bassa. Il presidente Mitilicoltura Confcommercio Taranto, Luciano Carriero, a questo proposito ha detto che il prodotto adulto quest’anno è stato venduto prima di luglio e quindi il rischio è stato minimo. Un altro fenomeno che è in aumento è il boom di meduse che in Italia negli ultimi anni è ricorrente. Il professor Cataldo Pierri si è espresso sul golfo di Taranto dicendo che nel golfo c’è una massiccia presenza del Rhizostoma pulmo, una medusa di dimensioni grandi, non aggressiva e che si nutre di piccoli organismi contenuti nel plancton.

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