Puglia, servono ingegneri e informatici, lo dice il rapporto sul lavoro sostenibile della Fondazione per Sussidiarietà

Quanto emerge dal rapporto sul lavoro sostenibile della Fondazione per Sussidiarietà che verrà presentato il 12 novembre mette in evidenza come la domanda e l’offerta sul lavoro non siano affatto complementari. Infatti, se da un lato crescono le offerte di lavoro, vista la ripresa economica che pare già in atto, dall’altro servono figure professionali che mancano. Servono ingegneri e informatici, e si veramente fatica a trovarli, come viene evidenziato nel rapporto che verrà presentato nel corso dell’evento «Il lavoro visto dal Sud» che si terrà nell’aula magna dell’ Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

In Puglia servono ingegneri e informatici, ma non si trovano

L’analisi effettuata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, basata su dati Excelsior, ha messo in evidenza che 4.820 posizioni sono figure di rilievo come dirigenti o comunque figure di posizioni elevate, mentre riguardano funzionari e impiegati altre 9.130 posizioni. Sono richiesti anche altre 13.160 operai o figure non qualificate. Servono ingegneri e informatici in Puglia e le imprese affermano che sono addirittura introvabili. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha detto che la ripresa spinge anche in Puglia alla creazione di posti di lavoro, tuttavia c’è una trasformazione, le professioni stanno cambiando e non si trovano figure specialistiche.

Bisogna favorire la formazione continua e la mobilità

Vittadini ha sottolineato che bisogna sostenere la trasformazione con politiche attive che metano in primo piano la formazione costante e la mobilità. Più di due terzi delle offerte di lavoro, ben 18.220, provengono dai servizi, e appena un terzo, pari a 8.900, proviene dall’industria. Il 49%, che è circa la metà delle ricerche, riguarda la produzione di beni e servizi, le attività commerciali e di vendita il 20%, le figure tecniche e di progettazione, il 13%, la logistica il 12%, l’amministrazione e l’alta direzione il 3%. Dalle piccole imprese fino a 50 addetti provengono quasi 7 ricerche su 10. Con questi numeri la Puglia si conferma una regione del sud con una economica vitale, però inferiore ai livelli nazionali.