Puglia, sfida a Manduria tra Dem e 5 Stelle

Sta facendo parlare tutto il bel Paese la sfida a Manduria tra Dem e 5 Stelle. Nella città del vino si sfidano infatti rispettivamente Domenico Sammarco e Gregorio Pecoraro, alleati a Roma mentre sono al ballottaggio per l’elezione del sindaco. Al primo turno Pecoraro ha preso 4833 voti, pari al 26,93%, mentre Sammarco ha preso 4511 voti, pari al 25,14%. I due, i cui partiti sono alleati al governo, si scontrano dunque nella città del Primitivo e sono praticamente uno contro l’altro. In un’intervista al candidato Pecoraro questi ha risposto di essere appoggiato nella sfida anche da una lista civica di cui fanno parte giovani dissidenti che appartenevano al Pd.

La sfida a Manduria un caso davvero unico

Stando a quanto detto da Pecoraro, se si trovasse ad amministrare il comune sarebbe libero da qualsiasi legame e non perderebbe tempo, ma da subito riorganizzerebbe la macchina amministrativa per renderla più efficiente. Pecoraro ha sottolineato di avere un enorme bagaglio di esperienze e competenze, derivanti dal fatto che è già stato sindaco di Manduria dal 1994 al 2001, eletto ben due volte. Inoltre, negli ultimi anni ha svolto la professione di revisore dei conti e quindi vanta anche competenze nella legislazione dell’amministrazione pubblica. Il suo modo di dirigere un comune si baserebbe quindi specifiche competenze in tutti i settori, ma anche sulle speranze che tanti giovani ripongono nel suo progetto.

Pecoraro individuato dalla coalizione del M5S

Certamente la sfida a Manduria è un caso davvero unico, tuttavia Pecoraro ha ribadito che lui è stato scelto da tutta la coalizione del M5S. Se i cittadini lo votassero agirebbero con estrema libertà, e Pecoraro durante la sua campagna elettorale ha parlato a tutti, anche chi non ha votato per il primo turno. Il candidato ha anche accennato alla visita di Di Maio di sabato scorso, sottolineando che è stato accolto con grande affetto dal pubblico.