Puglia, stop alla pesca a Torre Guaceto

Per un mese è stato deciso lo stop alla pesca nell’area di Torre Guaceto. Di conseguenza, per un mese esatto i pescatori della riserva marina protetta del Brindisino non potranno operare. Lo stop avrà la sua efficacia sia all’interno che al di fuori dell’oasi. Il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, ha dichiarato di essere molto dispiaciuto per questo provvedimento, e che arrivare a questo punto non è stato affatto semplice. Purtroppo la decisione è scaturita dalla necessità di preservare la specie e portare avanti quello che è stato lanciato nel 2005, un modello di pesca sostenibile.

Stop alla pesca sia all’interno che all’esterno dell’oasi

Proprio grazie al modello di pesca sostenibile l’impatto antropico sul mare è stato ridotto drasticamente. Durante il periodo dello stop alla pesca nell’area di Torre Guaceto i pescatori saranno supportati dalla Regione Puglia, che darà loro un aiuto per compensare i guadagni mancati. Il fermo verrà avviato con la consegna per trenta giorni delle licenze alle autorità preposte. Questo periodo di ferma permetterà alla fauna ittica di riprodursi. Rocky Malatesta ha anche aggiunto che bisogna ricordare come fino al giorno prima che nascesse il Consorzio si pescava con gli esplosivi a Torre Guaceto.

I pescatori d’accordo con la decisione

Malatesta ha anche detto che nel corso degli anni la sensibilizzazione dei pescatori e la tutela dei loro interessi ha fatto sì che l’area di Torre Guaceto divenisse un simbolo a livello internazionale. L’area ha accolto tanti altri che desiderano raggiungere migliori standard di sostenibilità come hanno fatto loro, e questo diventa motivo di orgoglio per tutti. Lo stop alla pesca è una necessità, che non penalizza le attività, e durerà solo un mese. La riserva di Torre Guaceto ha anche ospitato di recente una delegazione di colleghi pescatori siciliani che si sono recati nel brindisino per apprendere metodi di pesca sostenibile già sperimentati. A coordinare la sperimentazione è la Blue Marine Foundation, una Ong internazionale che ha sede nelle isole Eolie e con i pescatori locali ha stretto una partnership.