Puglia, la regione tra le meno virtuose per il trattamento dei rifiuti

In Puglia servono impianti per il trattamento dei rifiuti, che sarebbero necessari per gestire meglio il servizio e abbassare le tasse. A sostenerlo è il presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia Fabiano Amati, che ha commentato quanto è emerso da uno studio presentato al Forum di Cernobbio. Lo studio ha permesso di accertare che la Puglia è la seconda regione italiana per quantità di rifiuti riversati in discarica. Fabiano Amati ha dunque sottolineato che le regioni che non sono dotate di impianti per trattare i rifiuti hanno l’ambiente più sporco e pagano anche una tassa sui rifiuti molto più alta.

Indispensabili impianti per il trattamento dei rifiuti

Amati ha ribadito che la Puglia, per quantità di rifiuti conferite in discarica, è seconda alla Sicilia, con una percentuale del 47,5%. Tutto questo è dovuto al credito che buona parte dei politici attribuisce alle proteste di chi non vuole che vengano realizzati gli impianti per il trattamento dei rifiuti. Sarebbe ora che qualcuno capisse che i rifiuti rappresentano una ricchezza solamente se vi sono gli impianti adeguati. Senza di essi le pratiche virtuose della raccolta differenziata vengono vanificate. Amati ha anche aggiunto che ad inquinare l’aria sono le discariche e non gli impianti per trattare i rifiuti.

Tasse alte per la mancanza di innovazione

Le proteste contro l’innovazione sono le responsabili maggiori delle tasse alte sui rifiuti, e non solo la cattiva gestione del servizio. Lo ha dimostrato lo studio presentato a Cernobbio, che attesa come la tassa è più elevata dove ci sono meno impianti per il trattamento dei rifiuti. Secondo Assoambiente, inoltre, stando ai dati Ispra, spariscono ogni anno nel nulla oltre due milioni di tonnellate di spazzatura. A gestirli è la criminalità, che specula su quello che per i cittadini dovrebbe rappresentare un risparmio. Intanto, come ha detto Amati, sono in molti a porsi contro la realizzazione degli impianti e fra loro ci sono anche tanti amministratori pubblici che invece di prendersi le loro responsabilità accettano questa situazione.