Puglia ultima per la fibra ottica sociale

Nonostante i lavori iniziati da tempo, in Puglia la fibra ottica sociale va molto a rilento. A distanza di due anni e mezzo dal via libera per i lavori della «Bul», le note dolenti non mancano. Mentre le «aree grigie» e «nere», ovvero quelle redditizie in cui ci sono più operatori attivi, toccano punte di oltre il 98% in comuni come Bari, quelle bianche invece sono indietro. Nel tacco d’Italia è presente la situazione peggiore di tutta la nazione, basta pensare che su 65.483 unità immobiliari pianificate sono appena 8.270 quelle collaudate, rispondenti solo al 15%. Lo Stato ha stanziato poco più di 34 milioni di euro per le aree bianche.

I lavori per la fibra ottica sociale sono lenti

Operatori come Open Fiber e Telecom hanno invece investito un miliardo di euro tra Puglia e Basilicata sulle aree grigie e nere, con operazioni di project financing realizzate grazie a fondi giunti da banche internazionali. Tuttavia, le opere pagate dallo stato per realizzare la fibra ottica sociale, che dovrebbe garantire anche ai meno fortunati l’accesso a internet veloce, procedono a rilento e posizionano la Puglia come ultima regione. Non è dato sapere di chi è la colpa, intanto sono più avanti in Calabria e Sardegna, magari ci sarà stata una maggiore attenzione da parte della classe politica. Anche a Bari, in alcune zone, la fibra sembra proprio non esistere.

Situazioni diverse nello stesso comune

La copertura della fibra ottica sociale è quindi un miraggio in alcune zone e addirittura nello stesso comune vi sono delle differenze. Intanto, la Puglia registra il 51% dei cantieri con una situazione nelle province che vede solo 11 comuni del Barese giunti ad uno stato ultimato, ma dove ancora non c’è stato il collaudo. Anche nel Brindisino ci sono 7 comuni, 9 sono nel Foggiano, 40 a Lecce e 9 nel Tarantino. Open Fiber, che ha vinto la gara della Puglia, dovrà ottimizzare il più possibile le risorse a disposizione per recuperare il tempo perduto e chiudere i cantieri entro giugno del prossimo anno. Come conferma il report di Infratel pubblicato a fine luglio, al 30 giugno scorso sono state elevate penali per oltre 43 milioni di euro.