Reddito di cittadinanza, il sussidio va a favore dei cittadini in difficoltà ancora oggi dopo 3 anni

Reddito di cittadinanza, il sostegno economico pensato per aiutare tutti i cittadini in difficoltà ha superato il terzo anno di vita nonostante le varie critiche e problematiche legate ai furbetti che come si sa, non mancano mai. In tutte le regioni d’Italia le domande rivolte all’Inps per beneficiare del sostegno sono sempre tantissime, ma tra tutte la Puglia fa furore e segue la Campania, la Sicilia, il Lazio e la Lombardia. Secondo l’analisi dei dati diffusi dall’INPS per il primo trimestre 2022 i beneficiari nella regione del Mezzogiorno sono stati 124.866, per un totale di 298 mila persone che oggi ricevono aiuti pari a €584.

Reddito di cittadinanza, a chi viene assegnato l’aiuto economico

Coloro che hanno fatto domanda per ottenere il reddito di cittadinanza ricevono mensilmente cifre diverse.  L’importo varia in base a vari parametri, primo tra tutti l’ISEE del nucleo familiare, a seguire il numero dei componenti e dei figli a carico. In Puglia la provincia che riceve un importo mensile elevato è ad esempio Taranto dove ogni famiglia riceve un sussidio di €600. I nuclei familiari con minori ricevono €672. Il 60% delle domande sono state presentate da donne di età media tra 25 e 40 anni. Il 61%  ha più di 40 anni. Questo dimostra che chi richiede il sussidio ha necessità non perche, come comunemente si è portati a pensare, non si vuol lavorare ma perchè oggi si fatica a trovare lavoro a causa della crisi.

Il resoconto dei dati nazionali e regionali

L’Inps conferma che sia a livello nazionale che regionale, il sostegno e la disoccupazione possono essere considerate due facce della stessa medaglia. La disoccupazione è un fenomeno forte soprattutto nel Mezzogiorno, a confermarlo è l’ Ufficio statistico dell’Unione europea. Quest’ultimo afferma che quattro regioni italiane sono tra le peggiori per tasso di occupazione in tutta l’Unione Europea. Sono la Sicilia con un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 41,1%, poi la Campania con il 41,3%, la Calabria con il 42% e la Puglia con il 46,7%. Il tasso medio per l’Ue a 27 è del 68,4%.