Tampone ai matrimoni, invitati in rivolta

Nella bozza consegnata all’assessore Lopalco è presente una postilla in cui si domanda il rimborso del costo del tamponi ai matrimoni. Contenuta nella bozza ‘Matrimonio Covid free’, la proposta ha scatenato parecchie reazioni, e i primi a reagire sono stati gli invitati. A proporre questo protocollo di sicurezza sono state le delegazioni Wedding di Confcommercio di Brindisi, Lecce e Taranto, che hanno collaborato insieme all’associazione Pwpa, Wedding Production Association-Sposia’.  Il protocollo prevede che venga autorizzata la partecipazione agli invitati solo dopo che avranno fatto i tamponi, in maniera tale da ridurre il rischio di contagio al minimo tra gli invitati.

La proposta del tampone ai matrimoni ritenuta esagerata

In alternativa, gli invitati potranno presentare il certificato di vaccinazione e verrà creato un database per tracciare immediatamente i partecipanti. Nessuno però sembra convinto di questa proposta, e il tampone ai matrimoni sembra una cosa non gradita. Ma se dovesse essere approvata dalla Regione Puglia, dovranno sottoporsi al test molecolare quindici e due giorni prima del matrimonio. E’ stato fatto notare come i matrimoni lo scorso anno non prevedessero nulla, e che in questo modo il settore wedding ne uscirebbe fortemente penalizzato. A molti questa soluzione sembra particolarmente esagerata e la gente non avrà piacere di partecipare.

Qualcuno si diverte anche ad ironizzare

C’è anche chi ironizza sulla proposta del tampone ai matrimoni. Insomma, chi lo paga? Se dovessero pagarlo gli invitati detrarrebbero il costo del tampone dal regalo. Alcune spose hanno anche detto che si sposerebbero a questo punto senza festa per evitare stress e tensioni. Tutti sono preoccupati, gli sposi soprattutto, per quanto si profila all’orizzonte per il settore matrimoni. Ma nella bozza c’è anche scritto che per rendere operativo il protocollo bisogna mantenere bassi i prezzi dei tamponi, e che occorre provvedere al rimborso parziale o totale costo. Occorre la presenza di un’assicurazione per tutelare i pagamenti ai fornitori nel caso il matrimonio venga cancellato per contagio degli sposi.