Il virus in Puglia circola, lo dice la Chironna

Maria Chironna, virologa dell’Università di Bari, torna a parlare del virus in Puglia, e dice che secondo lei non è scontata la tregua estiva. La virologa attacca Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano, che ha asserito qualche giorno come la pressione sia scesa drasticamente negli ospedali e che il virus è clinicamente morto. La virologa, dal canto suo, conosce bene le dinamiche dell’epidemia e del sequenziamento, e ha dunque detto che prima di fare delle affermazioni affrettate bisogna usare prudenza. Dunque, davanti ad uno scenario epidemiologico totalmente diverso da quello dell’anno scorso, lo stesso messaggio non si può riproporre.

La Chironna ribadisce che il virus in Puglia circola

Secondo Maria Chironna, quindi, il virus in Puglia circola, è vivo e vegeto e sa come tornare a proliferare. Anche se i contagi sono in calo, la Puglia rimane in zona arancione perché la situazione ancora è critica. Quello che accadrà in futuro dipenderà dalla campagna vaccinale in corso, dalla stagione estiva alle porte, dalle attività commerciali, produttive, economiche, e dalla circolazione delle diverse varianti. Magari in estate si potrà tirare un sospiro di sollievo, ma la tregua non è scontata. E poi, la circolazione delle varianti potrebbe cambiare il panorama e se si fa circolare più liberamente il virus in presenza di molti soggetti suscettibili, la situazione critica potrebbe subire un incremento.

Le riaperture saranno irreversibili

L’irreversibilità delle riaperture, annunciata dal governo, è certa, in quanto il Paese non reggerebbe. Secondo la Chironna, le riaperture sono state motivate solo da una scelta politica. I sanitari pensano soprattutto a tutelare la salute delle persone, a preparare un programma per evitare contagi, ricoveri e decessi. In questo momento però l’economia è fortemente compromessa, e quindi la politica ha dovuto optare per le riaperture, cercando di mettere insieme tutela della salute e crescita economica. Indubbiamente un prezzo da pagare c’è, ma si spera che non sia troppo alto.