Taranto vuole ricominciare a far crescere il turismo nella provincia

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In questo periodo, si stanno svolgendo molti dibattiti presso la città di Taranto.  I motivi vertono sul cercare di ristabilire la crescita della città. A causa del dissesto che ha dovuto affrontare, le politiche degli ultimi anni hanno dovuto improntare il loro operato su uno stato di mantenimento. Adesso è il momento di cambiare.

“Veniamo da un grave dissesto delle casse comunali e da dieci anni di ‘ibernazione’ della città, dove tutto è rimasto fermo – dice –. Ora il Comune è impegnato a recuperare con grandi e ammirevoli sforzi questo considerevole ritardo. La squadra di assessori e di tecnici sta lavorando bene e in spirito di collaborazione. Speriamo solo che li lascino operare in santa pace. Ma, a parte qualche eccezione come la riapertura del Fusco, ci vorranno anni per vederne i frutti. E forse saranno nostri figli a constatarne il completamento di tutte le opere che si metteranno in cantiere. Ma non ci sono altre strade”.


“Grazie a tutto ciò, Taranto, per le sue caratteristiche storiche e architettoniche, è pronta a ospitare non un turismo di massa, come ad esempio quello delle più note località salentine, ma di nicchia, grazie a una serie di eventi che già sono in corso e da valorizzare ulteriormente (su tutti il Festival Paisiello e il convegno sulla Magna Grecia) e altri che vanno studiati e che potranno portarla maggiormente alla ribalta nazionale”, afferma De Gregorio.

“Crediamo che si dovrebbe mettere in moto il Distretto provinciale per il Turismo che di fatto esiste solo sulla carta, perché il distretto potrebbe essere il luogo del confronto tra pubblico e privato, della individuazione dei percorsi comuni per agevolare la crescita dell’offerta turistica. La qualità è la condizione imprescindibile, ed è ovvio che laddove puntiamo alla crescita non può esservi posto per l’abusivismo, per la non qualità, per le strutture ricettive ombra. Perciò lotta senza se e senza ma al ‘turismo che non appare’, al sommerso”, aggiunge l’organizzazione di viale Magna Grecia.
Ben venga la integrazione della Legge regionale n. 49 del 2017 che introduce il codice identificativo di struttura ed un registro delle strutture ricettive non alberghiere: “Confidiamo in quella attività di controllo – come da noi più volte sollecitato – che fin ora non ha dato riscontri soddisfacenti in tutta la provincia di Taranto, ed in assenza della quale non può esservi l’auspicato salto di qualità”.

Giulio Bruno: Traduttore e addetto marketing per le aziende, ama viaggiare, leggere e creare agglomerati di pensieri, costruzioni maestose e imponenti di lettere e parole, il cui collante è il solo potere della fantasia.