Quercia Vallonea di Tricase, il monumento più antico della Puglia

Il tronco è largo più di quattro metri di circonferenza e la sua chioma occupa uno spazio di circa 700 metri quadrati. Nel 2000 il WWF ha nominato l’albero simbolo della regione Puglia ed è stato inserito nella lista delle specie verdi da proteggere, mentre dal 1990 è candidato a divenire patrimonio nazionale dell’UNESCO.

La Quercia Vallonea di Tricase quindi vanta un curriculum importante sia dal punto di vista monumentale che paesaggistico. Attorno a questo speciale monumento sono sorte anche delle leggende fantastiche. Una di queste narra di come Federico II di Svevia, durante una sua visita nella Terra d’Otranto e dopo gli scontri avvenuti a Barletta, stesse cercando un riparo dalla pioggia e lo trovò proprio sotto la quercia. Grazie al suo manto imponente riuscì a fare da protezione sia per lui che per i suoi cavalieri. Da questo episodio l’albero assunse il soprannome di Quercia dei cento cavalieri.

Quercia Vallonea di Tricase, monumento da salvaguardare

Altre leggende girano attorno alla Quercia Vallonea di Tricase, alcune di esse la indicano come luogo prediletto per la pratica della divinazione. Il monumento dista appena un chilometro dal porto di Tricase e oltre ad avere un indiscusso fascino storico ed epico giova anche all’economia cittadina.

Infatti, dalle sue ghiande si ricava il tannino, una sostanza base per conciare le pelli, un tempo attività redditizia del territorio. L’albero rappresenta quindi una colonna portante di un territorio in cui si sono svolte diverse battaglie e in cui circolano tantissime storie affascinanti ed è anche uno dei luoghi protetti del Salento, insieme al Bosco del Rauccio, al Parco di Ugento, al Bosco delle Querce di Castro, e perfino un monumento da salvaguardare.