Allevatori e caseifici pugliesi fanno pace

BARI Allevatori e caseifici pugliesi erano entrati in conflitto nei giorni scorsi. Infatti, i caseifici Barese Artigiana, Deliziosa, Gioiella e Palazzo avevano inviato una lettera a tutti gli allevatori pugliesi, indicando come prezzo al litro un prezzo che gli allevatori ritenevano insostenibile.

Da qui, l’idea di Cia Puglia, UCI Puglia, Fedagripesca Puglia, Legacoop Puglia, Associazione Generale Cooperative Italiane Puglia (Agci) di lanciare l’allarme agli enti di informazione, proprio per evidenziare le criticità che gli allevatori stavano soffrendo anche a causa del Coronavirus.

Gli stessi enti avevano ventilato la possibilità di rivolgersi al Garante per la Concorrenza, proprio perché non esisteva possibilità secondo loro per gli operatori di offrire un prezzo diverso per il latte pugliese.

I caseifici hanno poi ricordato che quel prezzo era soltanto un acconto per il mese di marzo. A questo punto, sia gli allevatori che i caseifici hanno chiesto alla Regione Puglia con un documento congiunto con gli interventi di sostegno a tutto il comparto.

Allevatori e caseifici: le proposte

In più, allevatori e caseifici si sono incontrati per fronteggiare la crisi del Gargano, della Murgia barese e del territorio tarantino. L’obiettivo è far riconoscere il marchio di denominazione protetta alla mozzarella pugliese. In più, hanno chiesto:

  • la distribuzione di un prodotto solidale a marchio italiano, salvaguardando il consumatore,
  • il sostegno all’utilizzo della cagliata locale,
  • un contributo alla macellazione delle vacche in modo da evitare fenomeni speculativi.

In più, le parti hanno chiesto al Governo un registro delle importazioni di latte dai Paesi dell’Unione Europea ed extra UE, in modo da capire effettivamente quanto latte viene importato.

Quanto latte si produce in Puglia?

In Puglia si producono 3,3 milioni di quintali di latte per circa 2000 aziende di bovini 3000 di ovini e caprini e 200 caseifici. In più, il totale del fatturato è di 220 milioni di euro.

Così si è creata una piattaforma per poter gestire tutti questi aspetti e per affrontare tutti insieme le questioni economiche del settore legate all’emergenza Coronavirus.

“Auspichiamo che la piattaforma stilata dal mondo agricolo e dalle aziende di trasformazioni e trovi la più ampia condivisione possibile per gli interessi di un comparto che, se non tutelato, rischia di naufragare”. Così ha spiegato Vito Laterza dell’UCI Puglia.