Puglia, aumentano i consumi di frutta

In Puglia aumentano i consumi di frutta di stagione del 25%, e con il perdurare delle temperature bollenti a Taranto, Bari, Barletta, Foggia, Vieste il carrello della spesa dei pugliesi è cambiato. A fare una stima è proprio Coldiretti Puglia, che parlando del caldo africano che sta investendo la regione ha mostrato preoccupazione per la scarsità delle precipitazioni. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti, ha detto che il termometro in Puglia ha segnato anche i 44 gradi, tanto da far registrare una inversione di tendenza nel consumo quotidiano degli alimenti. Sono in aumento coloro che scelgono di consumare cibi freschi e genuini, dissetanti e utili per reintegrare i sali minerali persi con il sudore.

Aumentano i consumi di frutta, trend positivo

Per rifornirsi di vitamine e mantenere perfetto il funzionamento dell’organismo i pugliesi aumentano i consumi di frutta del 25%. Si tratta di una scelta che consente di reintegrare i Sali minerali e le vitamine in modo naturale, e a beneficiarne è la salute. L’apertura delle attività di ristorazione ha anche permesso alle persone di consumare più frullati e centrifugati, tanto che sono anche i piccoli a richiederli. Per ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo e ottimizzare la spesa Coldiretti consiglia di acquistare prodotti locali che non devono essere trasportati a lunga distanza e che dunque si mantengono più genuini e freschi.

Tanti i danni del caldo eccessivo e della mancanza di piogge

Il consiglio della Coldiretti è di acquistare direttamente dagli agricoltori e non volere per forza prodotti perfetti e senza difetti. Anche se non lo sono, le qualità organolettiche e nutrizionali sono identiche, e non cambia la sostanza ma si risparmia. Coldiretti ha espresso molta soddisfazione sul fatto che ci sia un aumento di frutta e verdura, tuttavia ha mostrato preoccupazioni per l’assenza di precipitazioni e il caldo eccessivo, che sta facendo seccare la terra e sta causano anomalie come lo svuotamento delle spighe, stress negli animali nelle stalle, tanto che la produzione di latte è crollata.