Sindacati chiedono misure drastiche per il raccolto del grano pugliese a rischio

Il raccolto del grano pugliese è seriamente a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Le spighe rischiano di rimanere vuote e sottoposte prima alle gelate primaverili, adesso vengono minacciate dai parassiti indotti dal caldo. La situazione in Capitanata, considerata il “granaio d’Italia”, è davvero molto preoccupante, e quanto causato dagli sbalzi delle temperature rischia di compromettere il raccolto del grano. A causa delle due gelate fuori stagione, che hanno colpito le coltivazioni senza tregua, è andato in fumo un terzo del grano pugliese. Anche adesso il clima non dà tregua a chi semina cereali nelle pianure della Capitanata, e deve sopportare i cambiamenti repentini che di certo non fanno bene alla crescita del grano.

Un terzo del raccolto del grano pugliese è andato perduto

La stagione peggiore è stata comunque quella dello scorso anno. Infatti, nel mese di aprile si è abbattuta una gelata che ha letteralmente svuotato le spighe. Anche quest’anno è accaduta la stessa cosa, ma è stata più leggera, per fortuna, rispetto a quella dell’anno scorso. Ma a causare maggiori danni è stato l’aumento medio delle temperature, che ha portato nuovi parassiti. Questi hanno attaccato anche le varietà più forti e resistenti, causando danni nel raccolto del grano pugliese. Per la prima volta i sindacati hanno chiesto interventi mirati per far fronte ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi che sono sempre più frequenti.

Tutte le attività agricole devono essere assicurate

Dalla Confederazione Italiana Agricoltori giunge la proposta di assicurare tutte le attività agricole. Nella provincia di Foggia membri del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, avanzano nuove soluzioni.  Fra i ricercatori c’è anche Anna Maria Mastrangelo e vengono selezionati le mappe del Dna del grano duro, in modo da scegliere varietà resistenti ai cambiamenti climatici. Crea collabora con Agroscope e Fibl, due istituti svizzeri, nell’ambito dei consorzi europei Liveseed e SoIace riguardanti la ricerca in campo agroalimentare e biologico.