Bukura, nel film di Giuseppe Barile la corsa dei buoi a Chieuti

Il viaggio di Bukura parte da Chieuti, un paesino rurale, dove si respira ancora oggi il sapore delle cose e dove sembra quasi che il tempo si sia fermato. La corsa dei buoi, detta Bukura, è nel docufilm di Giuseppe Barile, che è nato proprio a Chieuti, ma oggi vive a Bologna. Nel docufilm, nato da un’idea di Baptiste Rousset Constans, la signora Dorina parla cominciando dalla corsa dei cani e ripercorrendo un viaggio nelle tradizioni, per poi arrivare ai cavalieri devoti a San Giorgio, veri protagonisti della storia.

Il documentario narra i riti incredibili che si tengono ogni anno in Puglia in occasione delle feste per San Giorgio Martire, dal 21 al 23 aprile. Si comincia dal 21 aprile con le frasche d’alloro che decorano i carri delle contrade e gli usci delle porte, poi, il giorno dopo, famiglie, uomini ed animali fanno a gara per accompagnare la statua del Santo in processione il giorno ancora seguente, ossia il 23 aprile.

Bukura un rito misto tra sacro e profano

Buhura sarà presentato in Francia durante una rassegna cinematografica e si propone di promuovere il territorio chieutino attraverso le sue tradizioni. Questo paesino di origini arbëreshë si trova a nord della Puglia, in provincia di Foggia, e ogni anno si risveglia proprio nel periodo della festa, quando tutto sembra animato da tanta energia. La corsa dei buoi, che si tiene il 21 aprile, affonda le sue radici nel significato dell’alloro.

Quando la manifestazione ha termine ogni cittadino appende un rametto d’alloro benedetto sull’uscio della propria casa, in segno di prosperità. Poi, in chiesa viene portato il “Tarallo”, una grande forma di pasta di caciocavallo decorata con il drago e la donzella, ovvero i personaggi della leggenda di San Giorgio. Alla fine della festa verrà donata alle famiglie. La popolazione assiste emozionata e con lacrime di gioia ad ogni evento che viene celebrato durante i due giorni di festa.