Gli chef del Salento vengono premiati da Italie Magazine per l’eccellenza in Olanda

La bontà gourmet della preparazione della cucina italiana non è una novità. A confermare questa tendenza è stato il riconoscimento del talento di due chef del Salento, Francesco Anglani, 33 anni e Sara Patarnello, 26 anni, che grazie alla loro passione, hanno acquisito grande esperienza e maestria a seguito dei numerosi incharichi culinari svolti. Tra i lavori di spicco, vi è anche la partecipazione per Francesco al rinomato Hilton Garden Hill di Verdalia, nel quale ha svolto il ruolo di primo chef.

“Nel 2014 siamo andati insieme a Tokyo con la Cantina Cantele per sponsorizzare la cucina salentina e gli omonimi vini – raccontano Francesco e Sara – abbiamo anche cucinato per alcune degustazioni per la cantina Cantele nel loro ristorante “Sensi” di Guagnano e abbiamo partecipato alle internazionali d’Italia  di Massa Carrara nel 2014 e nel 2015, rappresentando il team Lecce”

La passione dei due esperti dell’arte culinaria li ha accompagnati lungo il loro percorso di vita, permettendo di congiungere l’amore per la cucina con quello reciproco. La loro nuova avventura insieme li ha portati a compiere un passo molto importante. Infatti hanno deciso di partire per l’Olanda e aprire un ristorante tutto loro, che hanno chiamato con l’iconico nome “La Sfida“.

Il riconoscimento del successo degli chef del Salento passa di palato in palato, fino ad arrivare alle orecchie di Italie Magazine. La rivista conta una giuria con professionisti come Roberto Payer, Presidente della Camera italiana di acquisto e dell’Ospitalità Italiana (marchio di qualità per i ristoranti italiani fuori dall’Italia) nei Paesi Bassi, Pieter J. Bogaers, giornalista culinario, e Paul Van Eijndhoven, capo redattore di Italy Magazine. “La Sfida” è riuscito ad aggiudicarsi una posizione  tra i dieci migliori ristoranti olandesi con cucina italiana.

“Noi siamo molto contenti di questo risultato – hanno dichiarato gli chef Anglani e Patarnello –  è un riconoscimento che ci sprona a fare sempre meglio e a dare il massimo in questo lavoro che amiamo. Il nostro è un mestiere in cui è bandita l’improvvisazione e che richiede molta preparazione, studio, dedizione e sacrificio. Pensare che la nostra cucina è stata scelta tra le migliori dieci in un territorio straniero così ampio e così ricco di alternative, ci inorgoglisce e ci ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi anni e già adesso potremmo dire di aver vinto una buona parte della nostra “sfida”.