Otranto vende a caro prezzo le sue bellezze marine

OTRANTO – Le spiagge limitrofe alle città di Gallipoli e Otranto, mostrano una grande bellezza paesaggistica e per i servizi che offrono. Per questa ragione, i prezzi del carovita sono erogati in maniera differente.

«Con l’aiuto dei volontari del Servizio Civile – spiegano i referenti di Adoc – ci siamo posti nell’ottica di una coppia che si informa sui prezzi per i servizi di spiaggia nel mese di luglio. La media è stata rilevata sulla base delle dichiarazioni degli stessi concessionari. Ebbene, il costo medio sulle coste della provincia di Lecce è di 22 euro. Ai quali si aggiungono mediamente 4 euro di parcheggio. Per un totale di 26 euro per qualche ora al mare».

Il dato è stato successivamente letto in modo più analitico.
«L’Adriatico – continuano – è mediamente più economico dello Jonio, 20 euro di media sull’Adriatico contro il 23,50 sullo Jonio. Abbiamo poi provato a localizzare maggiormente il dato, dividendo il Salento in quattro quadranti e si vede che la costa tra Punta Prosciutto e Gallipoli compresa fa registrare un prezzo medio di 23 euro, la costa ugentina, quella mediamente più cara del Salento, 24 euro al giorno. Andando sull’Adriatico, la costa tra Casalabate e Otranto inclusa fa registrare un dato di 19 euro, Leuca e le marine di Castro, Santa Cesarea, Tricase, un dato di 21 euro».

«Dopo aver ricordato che l’accesso alla battigia senza fruizione dei servizi di spiaggia è sempre libero e gratuito, l’invito ai consumatori – concludono dall’Adoc – è di usare le spiagge attrezzate solo quando ve ne sia effettiva necessità. Ciò in quanto, ad una maggiore richiesta corrisponde sempre un aumento dei prezzi dei servizi. L’invito ai concessionari è di tentare di contenere i prezzi per evitare di gravare su bilanci familiari già impoveriti dalla crisi. L’invito alle Amministrazioni è di dare maggiormente spazio alle spiagge libere e alle “libere con servizi”. Quest’ultimo tipo di spiagge, poco noto nel Salento, ma ben conosciuto altrove, consente un minore impatto ambientale e un costo più contenuto per i consumatori che effettivamente vogliono usufruire di un servizio di spiaggia specifico, ma godere liberamente della spiaggia demaniale».