Tra i frutti di indicazione geografica protetta anche le Arance del Gargano

PUGLIA – Oltre che gli affascinanti promontori, il mare cristallino e le sue bellissime città il Gargano vanta anche le Arance del Gargano, frutti di indicazione geografica protetta. Si tratta di un primato culinario non indifferente, che designa la particolarità del prodotto consistente nella sua maturazione che permette un’ottima conservazione. Le arance venivano trasportate in America e affrontavano senza difficoltà anche 30 o 40 giorni di viaggio per poi essere consumate in tutta la loro freschezza a New York o Chicago.

Arance del Gargano IGP in due varietà

Ad oggi le Arance del Gargano vantano il riconoscimento IGP, inglobato in due varietà, la Bionda Comune del Gargano, specialità che raggiunge la maturazione tra aprile ed agosto e la Duretta del Gargano, che viene consumata tra dicembre e aprile. Questi due frutti vengono prodotti su tutto il promontorio della provincia di Foggia, che va da Vico del Gargano fino a Rodi Garganico.

La storia delle arance del Gargano

Le prime tracce delle arance del Gargano si ebbero attorno al 1003, quando il principe di Bari Melo, per mostrare i ricchi prodotti coltivati sulla zona, inviò ai Normanni i “pomi citrini” del luogo, che non erano altro che l’arancio amaro “melangolo”. La fama di questi agrumi si diffuse subito per la loro eccellente qualità, tanto che iniziarono gli scambi commerciali per tutto il Seicento. Tutti i frutti del Gargano nel XVIII secolo tutti furono protagonisti di una processione in onore del protettore degli Agrumeti, San Valentino. I prodotti erano così famosi da essere menzionati anche da autori di fama nazionale come Gabriele D’Annunzio. Dal 2007 gli agrumeti del Gargano sono diventati di indicazione geografica protetta, riconoscimento dovuto al sapore dolce e al caratteristico profumo. Consumate soprattutto fresche e a spicchi o sotto forma di spremute sono una vera delizia.