Brindisi candida la Via Appia a Patrimonio Unesco

BRINDISI – Il comune di Brindisi ha avanzato la proposta di candidare la Via Appia a divenire Patrimonio dell’Umanità. La celebre strada romana collega Roma e Brindisi con ben 540 chilometri e attraversa quattro regioni, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia. I lavori sono iniziati per volontà di Appio Claudio nel 312 a.C. e ad oggi è considerata uno dei capolavori assoluti dell’impero romano. Proprio per la genialità e la cultura che inevitabilmente è parte di essa la strada è stata considerata oggetto di candidatura.

Via Appia costruzione ingegnosa

Il politico e letterato Appio Claudio, promotore della costruzione della via Appia Antica, diede inizio ai lavori ben trecento anni prima della nascita di Gesù Cristo. Incredibile e sorprendente è la tecnica costruttiva con cui è stata fatta la strada e non ha nulla da invidiare a quelle attuali. In questa strada vecchia duemila anni si alternano rettilinei lunghi chilometri e chilometri a ponti, viadotti, terrapieni e ad opere di bonifica idraulica effettuate per oltrepassare le paludi che all’epoca erano numerose. Oggi asfaltata, la via Appia in origine venne realizzata con pietrisco e poi lastricata con basole di pietra.

Via Appia passa fra quattro regioni

La strada passava per quattro regioni ben diverse tra loro per cultura: dalla Magna Grecia a Taranto si passava a quella della civiltà messapica, dalle tradizioni romane si passava a quelle brindisine, già importante porto per la comunicazione con l’Oriente. Il fatto che la strada fosse fatta terminare a Brindisi non fu una scelta casuale, ma piuttosto venne considerato un punto cruciale per favorire i rapporti dell’impero con il mondo orientale. Del porto brindisino parlarono anche i poeti latini Orazio e Virgilio. Se la Via Appia diventa patrimonio Unesco: la via Appia sarà come Castel del Monte di Andria, i trulli di Alberobello, il Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo e la riserva naturale della Foresta Umbra.