Renato Perrini chiede chiarezza sul il progetto “Mi formo e lavoro” a Taranto

TARANTO – Ultimamente, Taranto sta mostrando grande interesse nelle iniziative di innovazione sui campi dell’urbanistica, ma anche in quelli del lavoro. I progetti sono molti, e le idee non mancano. Sembra che qualcosa stia cambiando e si stia scuotendo. Malgrado le aspettative però, le difficoltà di applicare queste nuove intenzioni sono sempre molte. Soprattutto nel campo del lavoro, i numeri parlano. I disoccupati raggiungono una fetta della popolazione non indifferente, questione che sicuramente danneggia il mercato. Per questo motivo, arriva “Mi formo e lavoro”. Ma l’iniziativa ha destato degli interrogativi nel consigliere regionale Michele Perrini, che interroga Michele Emiliano:

«“Mi formo e lavoro” è un’opportunità, una delle poche, che la Regione Puglia ha pensato per i disoccupati italiani e gli extracomunitari con permesso di soggiorno. Ma deve essere un’opportunità per tutti, mentre i disguidi di natura tecnico-informatica che si sono verificati proprio il primo giorno del bando potrebbero aver messo a rischio la partecipazione di tutti coloro che hanno tentato di accedere al portale Sistema Puglia e non sono riusciti ad entrare per un blocco del sistema e presentare la propria domanda nei tempi previsti». Lo afferma il consigliere regionale Renato Perrini in merito all’iniziativa della Regione.

«Il form da compilare da parte del candidato si trovava su un indirizzo esterno al suddetto portale ma bisognava accedere ad una app. Tutto questo può aver costituito un ostacolo a molti che si sono trovati fuori dal bando non per propria volontà ma per un disguido da imputarsi esclusivamente alla Regione Puglia. Per questo motivo – annuncia Perrini – ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Emiliano, e all’assessore al Lavoro, Leo, per sapere se sono a conoscenza di quanto accaduto e come hanno messo riparo o come intendono farlo. Questa storia richiede un supplemento di trasparenza e non m fermerò fino a quando non l’avrò avuto».