Tornano le Giornate FAI di Primavera

La 29esima edizione delle Giornate FAI di Primavera è dedicata ad arte e cultura e rappresenta il primo grande evento nazionale organizzato dopo l’ultimo lockdown. La grande manifestazione di piazza del FAI anche quest’anno torna a coinvolgere gli italiani nella scoperta entusiasmante delle bellezze del paese, aprendo 600 luoghi in 300 città, molti sconosciuti e visitabili nel rispetto delle normative vigenti. I posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione obbligatoria da effettuare sul sito www.giornatefai.it. Lo sforzo di questa iniziativa è stato affrontato con entusiasmo dai volontari di 335 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutta Italia.

Le Giornate FAI di Primavera miracolo italiano

Occasione unica per conoscere lo spettacolare patrimonio culturale d’Italia, le Giornate FAI di Primavera sono anche un grande momento di incontro tra il FAI e gli italiani. Chi vorrà partecipare aiuterà la Fondazione a portare avanti la sua missione e a realizzare molti altri miracoli. Per prendere parte all’iniziativa bisogna versare un contributo minimo di 3 €, ma si potranno anche fare donazioni al FAI con contributi di maggiore importo oppure tramite l’iscrizione annuale. E’ anche possibile inviare un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021. Il Presidente della Repubblica ha assegnato alle giornate Fai una targa di riconoscimento.

Settimana Rai dedicata ai beni culturali

Dal 10 al 16 maggio è stata in corso la settimana Rai. La Rai ha narrato luoghi e storie che mostrano tutta la bellezza dell’Italia, con una maratona televisiva e radiofonica volta a raccogliere fondi per sostenere il FAI. Rai è anche Main Media Partner del FAI e sostiene soprattutto le Giornate FAI di Primavera 2021 anche tramite la collaborazione di Rai per il Sociale. Sono tanti i luoghi da visitare, ville e parchi storici, castelli e monumenti, residenze reali e giardini, aree archeologiche e musei insoliti, orti botanici, borghi, percorsi naturalistici e molto altro. La manifestazione è una vera opportunità anche per raccontare la nuova visione culturale della Fondazione.