Anna Maria Carella impegnata nell’avvicinare la Puglia al cittadino

Candidata per le prossime elezioni che riguardano il rinnovo del Consiglio della Regione Puglia, Anna Maria Carella è impegnata nell’avvicinare la Puglia al cittadino. La Carella lavora nel teatro da 25 anni, organizza eventi e spettacoli, formazione per i giovani e si occupa del teatro del sociale. Attualmente è presidente della Federazione Italiana Teatro Amatori Puglia e si candida alle elezioni regionali con il partito Italia in Comune. Fondato nel 2018 dai Sindaci Alessio Pascucci di Cerveteri (RM), Michele Abbaticchio di Bitonto, Damiano Coletta di Latina e Federico Pizzarotti di Parma, il progetto di centro sinistra si basa sul civismo e sull’anti fascismo.

Occorrono investimenti e iniziative che facciano ripartire la cultura

I principali obiettivi di Anna Maria Carella sono investimenti e iniziative che facciano ripartire in Puglia la cultura e che sostengano un settore che a pieno titolo rientra tra quelli trainanti dell’economia pugliese. La Carella nel suo programma politico dona molta importanza all’associazionismo, settore in cui le stessa ha dimostrato di impegnarsi con successo e di aver portato avanti progetti realizzati appunto l’anno scorso dalla Federazione di cui è direttrice. Per far crescere la Regione è importante sostenere con concretezza le iniziative degli enti del terzo settore, e farli diventare progetti in grado di valorizzare e riqualificare strutture, luoghi e siti, e di farne dei contenitori culturali da restituire alla collettività.

Anna Maria Carella impegnata nel dare spazio alla cittadinanza attiva

Anna Maria Carella ha un desiderio, quello di far diventare la Puglia nel teatro quello che sta diventando nel cinema. Il suo obiettivo è farne un centro di produzione di eventi e spettacoli circuitati e noti sia in Italia che all’estero. Si tratta di creare un sistema che possa far sviluppare e diffondere lo spettacolo, adeguato all’evolversi degli scenari e alla crescita del territorio. Il suo impegno è quello di fare largo alla alla cittadinanza attiva, dando vita a delle consulte che permettano all’individuo di rendere più incisiva la sua presenza.