Coldiretti Puglia lancia l’allarme per il gelo killer sui carciofi

Arriva ancora una volta un altro allarme della Coldiretti per le coltivazioni a rischio. Secondo l’associazione, il gelo killer sui carciofi nel brindisino sta mettendo a dura prova le piante, ma anche altre colture orticole e frutticole. Le basse temperature arrecheranno danni alle piante già fiorite e le primizie che sono prossime al raccolto. Coldiretti Puglia ha sottolineato che però sono i carciofi e le colture orticole a pagare il prezzo più alto per il gelo. Rientrano in questa categoria piselli, cavoli, broccoli, insalate, verdure. Filippo De Miccolis, presidente di Coldiretti Brindisi, ha detto che il danno è notevole, perché la necrosi ha raggiunto l’interno del fusto del carciofo.

Danni del gelo killer sui carciofi

Coldiretti regionale ha sottolineato che durante il riposo invernale le piante sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, ma una volta risvegliate diventano particolarmente sensibili. In particolare, sono più sensibili nella fase di fioritura o dopo che sono spuntate le nuove foglioline. Coldiretti ha aggiunto anche che il calo delle temperature sotto lo zero per lungo tempo ha causato gravi danni ma lo sbalzo termico ha un inevitabile impatto anche sul rincaro dei costi di riscaldamento delle produzioni di ortaggi e fiori nelle serre. Nel brindisino notevoli sono stati i danni del gelo killer sui carciofi.

Perdita di produzione aumenta il rischio delle importazioni

Il presidente De Miccolis ha sottolineato che i danni del gelo killer sui carciofi ridurranno la produzione.  Questo vorrà dire che c’è il rischio che aumentino le importazioni di carciofi provenienti da Egitto, Marocco e Tunisia nei porti di Brindisi, Bari, Genova, Manfredonia e Gioia Tauro. Coldiretti Puglia ha sottolineato che in Puglia si producono 1.245.400 quintali di carciofi, di cui 475mila solo nella provincia di Brindisi. Infatti, la zona è nota per i suoi carciofi di pregio, tanto che il carciofo brindisino ha ottenuto il riconoscimento comunitario della IGP. Per evitare che ciò accada, bisogna tenere alta la guardia sui prezzi e vigilare che le regole vengano rispettate.