Gelate killer, distrutti asparagi e vigneti nel foggiano

L’abbassamento brusco delle temperature, anche sotto zero, ha causato enormi danni in Puglia. Le gelate killer hanno messo a rischio i raccolti dopo mesi di alte temperature, e in piena primavera, il che ha peggiorato le cose. Le piante che si erano risvegliate adesso risultano bruciate dal gelo venuto all’improvviso e dalle stalattiti di ghiaccio che si sono formate sui mandorli e sui ciliegi in fiore. E’ Coldiretti Puglia a lanciare l’allarme sugli effetti delle gelate che hanno prodotto effetti devastanti sulle colture. Per venire incontro agli agricoltori è stato richiesto lo stato di calamità naturale.

Tantissimi i danni causati dalle gelate killer

Coldiretti ha detto che per proteggere i raccolti nel barese sono stati accesi perfino i falò notturni. A Noci e Putignano sui ciliegi è stata spruzzata l’acqua per proteggerli dalle gelate killer, che hanno danneggiato seriamente vigneti e asparagi, mentre a Sammichele di Bari hanno distrutto anche alberi in fiore e piantine non protette nei vivai. Finora i danni stimati sulle produzioni in campo sono del 40%. Distrutte anche le varietà precoci di ciliegie come la Bigarreau, e si stanno stimando i danno delle ciliegie Ferrovia e degli alberi di cachi nel tarantino. La Coldiretti regionale ha affermato che il brusco calo delle temperature ha compromesso la produzione di albicocchi, ciliegi, peschi e perfino di patate, grano precoce, ortaggi, carciofi, e anche ulivo e vite.

Gravi le conseguenze dei cambiamenti climatici

Coldiretti Puglia ha anche sottolineato che durante il riposo invernale le piante sono in grado di sopportare temperature sotto lo zero, ma una volta risvegliate diventano molto sensibili, soprattutto in fase di fioritura o dopo la nascita delle nuove foglioline. Il calo delle temperature causa danni ingenti ma lo sbalzo termico ha anche un forte impatto sull’aumento dei costi di riscaldamento per le produzioni di ortaggi e fiori in serra. Le conseguenze dei cambiamenti climatici in Puglia, che tendono alla tropicalizzazione, aumenta il verificarsi di eventi estremi. In un decennio, come ha detto la Coldiretti, i danni sono stati pari a oltre 3 miliardi di euro.