Al Miulli nuova tecnica per la fibrillazione atriale, unico centro in Italia

Inizia una nuova era al Miulli di Acquaviva delle Fonti. Dal 2 marzo è partito l’uso della nuova tecnica per la fibrillazione atriale. Unico centro in Italia e fra i 5 al mondo, l’ospedale ha iniziato ad usare la tecnica che utilizza come energia l’elettroporazione per il metodo di ablazione tran catetere. Ha dato il suo prezioso contributo per sviluppare questa tecnica il dottor Massimo Grimaldi, coordinato con la Direzione Sanitaria dell’Ente diretta dal dott. Fabrizio Celani. Il professore ha partecipato come specialista elettrofisiologo ed è stato responsabile della sperimentazione animale che un anno fa è stata condotta negli Stati Uniti.

Il Miulli far le 5 strutture al mondo coinvolte nell’esperimento

L’uso nell’uomo dell’ablazione del tessuto con elettroporazione è stato approvato in America e quindi anche il Miulli è rientrato nella sperimentazione. L’ospedale è fra i 5 centri al mondo ad utilizzare questa tecnica che, stando a quanto scoperto, apporta enormi benefici alla patologia del cuore nota come fibrillazione atriale. Si tratta di una patologia che si verifica quando i cosiddetti atri, ovvero le camere superiori del cuore, non si contraggono in maniera sincronizzata e di conseguenza fibrillano, cioè battono in modo irregolare e rapido. Il cuore non pompa più il sangue in modo efficiente nel resto del corpo e quindi s avverte debolezza e stanchezza.

L’ablazione del tessuto con elettroporazione efficace per la fibrillazione atriale

La patologia della fibrillazione atriale è più diffusa nei soggetti over 80 e in Italia in tutto ne soffre l’1,5% della popolazione. Spesso le terapie farmacologiche non bastano per contrastare l’aritmia e bisogna optare per terapie mininvasive. La più eseguita finora è stata l’ablazione trans catetere, che ha dato molti successi, ma ha creato anche alcuni danni. Con la nuova metodica dell’ablazione del tessuto con elettroporazione viene applicata una corrente ad altissimo voltaggio e di breve durata, in maniera tale che le cellule le cellule responsabili dell’aritmia rimangono inattive e non ci sono rischi per gli organi vicini.