Si è dimezzata la produzione dell’olio nuovo in Puglia, ma in compenso è di eccellente qualità. Tante le cause che hanno causato la scarsità della produzione, ridotta al 48%, fra cui gli sbalzi del clima, la siccità e ovviamente la Xylella. IN Puglia la raccolta è iniziata e nonostante ci si deve rassegnare alla quantità della produzione, per fortuna la qualità dell’olio ha premiato l’attesa. L’analisi di Coldiretti Puglia e Unaprol sulla raccolta delle olive è stata effettuata prendendo come punto di riferimento l’azienda agricola Barnaba a Monopoli.
A fronte del calo in compenso è in rialzo la qualità
Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha detto che il settore oleario probabilmente è quello che ha resistito meglio degli alla pandemia. C’è stato infatti solamente un calo del 2% nel settore delle esportazioni all’estero di olio extravergine pugliese. I dati riguardano il primo semestre del 2020, quando sono stati soprattutto gli americani a fare domanda di olio imbottigliato, con un +28%. Il presidente Muraglia, insieme a Pietro Piccioni, direttore regionale, e a Donato Pentassuglia, Assessore regionale all’Agricoltura, ha presentato le previsioni della campagna olearia 2020/2021. Coldiretti ha sottolineato che nonostante bisogna tenere conto del clima, la produzione è stata stimata a circa 101mila tonnellate rispetto alle 194mila tonnellate dell’annata precedente.
Olio nuovo in Puglia da promuovere con campagne mirate
Muraglia ha sottolineato che la flessione della produzione sulla quantità dell’olio nuovo in Puglia di quest’anno per fortuna è accompagnata da ottima qualità. Questo dato è importante in quanto deve portare a recuperare i prezzi che sono stati nella maggior parte dei casi deludenti lo scorso anno. A livello regionale e nazionale si faranno delle campagne di comunicazione quinquennali, finanziate, per promuovere il prodotto simbolo della Puglia in maniera strategica e coordinata. Occorre liquidità e niente burocrazia per tutelare l’olio extravergine pugliese.