I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale hanno recuperato a Riva del Garda lo stemma antico di marmo rubato nel 1922 a Bisceglie. Realizzato in marmo bianco, risale al 18esimo secolo ed è stato ritrovato in mezzo a migliaia di altri bene che i carabinieri hanno sequestrato nel 2020. In tutto si tratta di 1.329 beni, di questi 126 sono di natura archivistica e libraria, 1.181 sono reperti archeologici, 19 sono reperti paleontologici e 3 sono opere d’arte contraffatte. I beni hanno un valore economico pari ad oltre 1,5 milioni di euro per quelli autentici, mentre quelli contraffatti hanno un valore di i 7 mila euro.
Fra questi beni c’era anche lo stemma antico di marmo
Tra i beni rinvenuti c’è anche lo stemma antico di marmo bianco, risalente al XVIII secolo, che era stato trafugato nel 1992 da un palazzo del centro di Bisceglie. Lo stemma è stato ritrovato da un antiquario di Riva del Garda, ed era ancora invenduto. In un anno 90 persone sono state denunciate per reati di ricettazione, violazioni per ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, detenzione di beni archeologici, violazioni sul paesaggio, mentre le perquisizioni eseguite sono state 28. Gli investigatori hanno detto che le attività di furto ai Beni culturali hanno avuto anche un calo a causa della crisi pandemica, ma hanno compensato con il commercio illecito online.
Aumenta il commercio illecito online
La compravendita di arte online illecita ha permesso di recuperare 1.181 reperti archeologici risalenti al IV- II sec. a.C.. Di questi 871 sono monete di tipo archeologico. Per quanto riguarda l’ambito librario e archivistico sono stati trovati e sequestrati 240 documenti antichi, risalenti al periodo tra il XVI e il XIX secolo, del valore di circa 400 mila euro, rubati dall’archivio diocesano di Bisceglie. I militari hanno aggiunto che il fenomeno che minaccia ancora oggi di più il patrimonio culturale in Puglia e in Basilicata sono gli scavi clandestini, che alimentano un traffico di proporzioni importanti.