Puglia, il futuro della Medicina Generale

Il rappresentante dei Medici di Medicina Generale della Puglia, il Dott. Donato Monopoli, ha inviato una lettera all’Assessore alle Politiche della Salute riguardo al documento sottoscritto dalle regioni, compresa la Puglia, in cui si parla del contributo fornito dalla Medicina Generale durante la prima ondata della pandemia, dovuto soprattutto ad un modello che non era capace di fornire organizzazione, spazi e strumenti adeguati”.Il dottore ha sottolineato che proprio quegli spazi e quell’organizzazione sono frutto di anni di disinvestimento proprio da parte delle Regioni e danni si denuncia questa mancanza. In questo contesto il dottore ha ribadito che sarebbe utile capire se la Regione Puglia condivide quanto detto nella premessa del documento.

Assenza di investimenti nella medicina generale

Lo smantellamento dell’organizzazione della Medicina Generale e l’intero sistema di cure del territorio si dirige con molta chiarezza verso la privatizzazione del SSN. Il dottore ha sottolineato che se è necessario parlare di un modello nuovo di interazione tra la Medicina Generale e il SSN, i medici sono in grado di individuare le soluzioni adeguate alle tante anomalie che da anni si verificano. Le Regioni però devono affrontare con senso di responsabilità, sacrificio e professionalità coloro che hanno assicurato assistenza ai cittadini in un momento di emergenza così complesso e in cui le istituzioni spesso non sono stati presenti.

Un periodo difficile per tutti

Il rappresentante dei Medici di Medicina Generale della Puglia ha aggiunto che tutti hanno vissuto e hanno dovuto affrontare momenti difficili, e pochi sono stati i momenti di conforto, ma tutto è stato fatto con grande senso di sacrificio e responsabilità, per il bene dei pazienti. La mortalità è stata ridotta grazie alle vaccinazioni a domicilio, alla capacità di arrivare da quei pazienti più difficili da raggiungere e anche più a rischio, per cui non è giusto che adesso la Medicina Generale diventi improvvisamente responsabile di tutto quello che nel Sistema Sanitario pubblico risulta inefficiente. Con l’AIR del 2007 la Puglia è all’avanguardia rispetto ai modelli organizzativi di questa branca.