Puglia, identificato un sistema di faglie al largo di Santa Maria di Leuca

Un sistema di faglie è stato identificato al largo di Santa Maria di Leuca. La scoperta è stata fatta dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sistema si estende per circa 100 km di lunghezza e la scoperta è stata pubblicata di recente sulla rivista “Tectonics”. Il titolo della ricerca è ‘Active extension in a foreland trapped between two contractional chains: The South Apulia Fault System (SAFS)’.

Il termine dato da South Apulia alla scoperta è Fault System

South Apulia ha denominato il sistema di faglie appena scoperto con il termine Fault System (SAFS). La scoperta è stata resa possibile grazie a diverse campagne geofisiche che sono state effettuate con la nave OGS Explora. Poi sono stati analizzati i dati batimetrici ad alta risoluzione e svariati profili e linee sismiche che hanno consentito di illuminare sia i sedimenti quaternari che le strutture crostali che compongono il fondale marino. Da questa indagine i ricercatori hanno potuto ricostruire la geometria tridimensionale degli orizzonti geologici principali e delle faglie che si trovano in questa zona fino a 12 km di profondità. La ricerca ha dimostrato che l’attività tettonica iniziata dal sistema durante il Pleistocene inferiore è attiva ancora oggi.

Il sistema di faglie individuato al largo di Santa Maria di Leuca

Ad evidenziare questa scoperta sono state anche le dislocazioni riguardanti il fondo del mare e i sedimenti più recenti. Lo studio ha anche permesso di ipotizzare la presenza di un elemento di movimento orizzontale da non sottovalutare. La zona in cui si trova il sistema di faglie in Puglia è una parte sommersa di una regione adiacente a una catena montuosa della “placca Adriatica”. Si tratta di una zona di crosta continentale ritenuta stabile rispetto alle due aree di catena situate ad est e ad ovest.