Puglia, si sfoga il primo pugliese contagiato, si chiama Massimo Mezzoll

Il torricellese Massimo Mezzolla, primo pugliese contagiato, in un’intervista si sfoga e si scaglia contro chi nega il coronavirus e la sua pericolosità. Era il 25 febbraio del 2020 quando scoprì di essere stato contagiato e per la Puglia intera rappresentò il paziente numero uno. Massimo Mezzolla, 43 anni, era tornato da Codogno dove era andato a trovare la madre, ricoverata in una struttura per anziani, successivamente anche lei deceduta a causa del virus. Originario di Torricella, Mezzolla era stato preso in cura non appena era risultato positivo al tampone. Mezzolla venne ricoverato all’ospedale Moscati di Taranto, e da quel giorno iniziarono ad incrementare i numeri dei contagi.

Dopo il primo pugliese contagiato iniziò l’emergenza

Ad oggi Massimo, che di mestiere fa il carpentiere in ferro, ha superato la malattia, così come le offese e gli insulti ricevuti per aver portato il virus in Puglia. Il primo pugliese contagiato in un’intervista ha voluto esternare la sua rabbia verso tutti coloro che negano il virus e la sua pericolosità, e non credono che si possa morire. Massimo è contro l’anti-negazionismo e ha ribadito che lui ha perso tanto con questa pandemia, la madre, alcuni amici, e ha anche visto ammalarsi la moglie e il fratello. Mezzolla ha dichiarato che avrebbe fatto a meno di tutto questo e avrebbe anche scansato le offese ricevute.

Mezzolla ha parlato contro coloro che negano il covid

Quando la notizia che c’era il primo pugliese contagiato si era diffusa una serie di insulti si era abbattuta su Mezzolla. Era stato accusato di aver portato in casa il virus, di essere stato poco attento, e perfino di aver cercato di nascondere il contagio. Nell’intervista il carpentiere ha detto di avere la coscienza apposto, e di aver osservato per bene quanto gli era stato consigliato di fare. Per fortuna ad oggi sono in tanti ad aver cambiato atteggiamento nei suoi confronti e molti hanno capito che lui non ha nessuna colpa.