Il presidente di Coldiretti Taranto Alfonso Cavallo decide di dimettersi

Presso Taranto, la voglia di cambiamento inizia a farsi sentire a gran voce. Per questo motivo, il presidente di Coldiretti Taranto Alfonso Cavallo ha deciso di annunciare le sue dimissioni dalla camera di governo.

“Il fallimento di una politica economica in provincia di Taranto imperniata esclusivamente sull’industria è sotto gli occhi di tutti e la Camera di Commercio ha continuato per anni a perpetuare l’errore, restando sorda alle sollecitazioni degli operatori economici del territorio”.

“Nel 2016 abbiamo rinnovato la fiducia all’attuale governance – spiega il presidente Cavallo – perché auspicavano un cambio di passo, secondo le linee di indirizzo che ci eravamo dati, basati su agricoltura, turismo e agroalimentare. Invece, a distanza di due anni, tiriamo le somme di un nulla di fatto su tutti i fronti, con progettualità mai avviate e iniziative mai attuate”.

“Quello che manca tuttora è una visione strategica del futuro dell’economia in provincia di Taranto di cui la Camera di Commercio si sarebbe dovuta fare portavoce – continua il Presidente Cavallo – e, invece, nulla è stato fatto in questa direzione. Anche l’annosa questione della piattaforma logistica agroalimentare ‘Agromed’ è rimasta al palo miseramente per 15 anni, con fondi cospicui – ben 20 miliardi di vecchie lire – mai utilizzati e che avrebbero, invece, potuto imprimere un’accelerata allo sviluppo dei comparti agricolo, agroalimentare e di tutto l’indotto”.

“L’agricoltura, la pesca, il turismo e l’agroalimentare di qualità sono componenti fondamentali ed essenziali – afferma Coldiretti Taranto – per lo sviluppo della provincia Jonica. Coldiretti non accetta che si perseveri – aggiunge il Cavallo – con strategie industriali che non tengano in dovuto conto esigenze e bisogni delle comunità interessate”. Per questo è stato richiesto a gran voce, e la posizione di Coldiretti Taranto sta trovando la condivisione delle altre rappresentanze del mondo produttivo, che “venga rispettato il modello di sviluppo economico – incalza Cavallo – costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori”.