Nasce in Puglia un progetto che valorizza i bambini dall’Alto potenziale

In Puglia nasce una rete per valorizzare le capacità dei bambini plusdotati. A scuola, una percentuale del 5% della popolazione scolastica, pari a un bambino per classe, possiede la giftedness o plusdotazione, cioè la capacità cognitiva caratterizzata da aspetti tra cui un Q.I. al di sopra della media. Da oggi, questi bambini sono protagonisti di un progetto di valorizzazione.

“Siamo molto orgogliosi di sostenere il progetto della Rete “Alto Potenziale” finalizzato al supporto e al corretto utilizzo di questo straordinario dono che ricevono bambini e ragazzi plusdotati. Riconoscere il talento e saperlo coltivare è un dovere a cui tutte le Istituzioni sono chiamate a rispondere, una sfida con cui costruire il passaporto verso il nostro futuro. La Regione Puglia, dunque, continua il suo cammino accanto al mondo della scuola e ai suoi studenti, sempre attenta ai suoi fabbisogni e sempre pronta a lavorare insieme per soddisfarli perché investire sulla scuola significa investire sul futuro”, dichiara Sebastiano Leo, assessore regionale con le deleghe Formazione e Lavoro – Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola e Università

“Obiettivo della nuova tappa pugliese della Rete “Alto Potenziale” è quello di sensibilizzare il territorio e gli operatori, sia essi insegnanti, psicologi, educatori o genitori sul tema dell’ alto potenziale. In particolare il riferimento sarà all’ambiente scolastico, come luogo di promozione del “benessere” cognitivo, emotivo, psicologico e sociale di tutti i bambini e ragazzi, perchè essi rappresentano il futuro del nostro paese”, spiega la professoressa Maria Assunta Zanetti, psicologa e direttore del Lab Talento, il primo laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Potenziale, Talento e Plusdotazione nato presso l’università di Pavia nel 2009. “Nel corso dei lavori il focus verterà sulla necessità di individuare questi alunni e e offrire loro opportunità scolastiche per favorire l’emergere del loro potenziale e sostenerlo perchè nessun Paese può permettersi di sprecare dei talenti : i soggetti ad alto potenziale cognitivo rappresentano una risorsa per loro stessi e per la società”, aggiunge.