L’opinione dei commercianti riguardo l’acquario di Taranto è differente

TARANTO – Questa volta è Confartigianato che ci esprime il suo parere riguardo la possibilità di avere un acquario a Taranto:
«Un acquario realizzato non solo come spazio espositivo dove incontrare flora e fauna del mar Ionio, ma anche come componente di un progetto più ampio che vede la creazione di un centro di ricerca scientifica e di formazione sulla filiera del mare sul nostro territorio? Se questa è l’idea progettuale che starebbero proponendo a Taranto, la prima risposta che ci viene è: vediamo il progetto, approfondiamo l’argomento, i pro e i contro e soprattutto i benefici economici ed occupazionali che porterebbe un insediamento simile nella città dei due mari».

 «Se il tutto è fattibile, positivo, il progetto è serio anche naturalisticamente parlando, non possiamo assolutamente perdere occasioni di sviluppo simili, per poi piangerci addosso quando le vediamo realizzate altrove, magari a pochi chilometri da noi – evidenziano da Confartigianato Taranto – rispettiamo tutte le posizioni, ci mancherebbe, ma come portatori degli interessi economici sul territorio chiediamo al Comune, alla Regione ed a tutti gli altri attori pubblici e privati del territorio di adoperarsi per verificare la bontà della proposta che l’operatore privato sarebbe intenzionato a fare (e che speriamo non ci abbia già ripensato); non ci possiamo certamente permettere il lusso di non approfondire una opportunità a priori, si deve invece discutere, coinvolgendo tutte le parti, per poi decidere serenamente e democraticamente. Un’opportunità del genere consentirebbe a Taranto di aumentare la propria offerta culturale, naturalistica e di intrattenimento.

Le potenzialità che un acquario proporrebbe al suo pubblico di riferimento modificherebbero sicuramente l’immagine dell’intero territorio, sia dal punto di vista delle offerte turistiche e culturali regionali che delle offerte ai flussi turistici nazionali e internazionali. Basta dare una occhiata ai numeri che contraddistinguono altre realtà dove è presente un acquario, il numero di visitatori che scelgono il posto come meta del loro percorso di vacanza o di viaggio ed il giudizio positivo da loro espresso. Immaginate quindi che risvolti economici e culturali ci sarebbero per il nostro territorio».

Per Confcommercio Taranto «Il popolo dei ‘No’ si è già espresso. Tuttavia un migliaio scarso di mail – inoltrate all’indirizzo del consigliere regionale, Gianni Liviano – per esprimere contrarietà al progetto non rappresentano il mondo. Rinunciare aprioristicamente ad un incontro di approfondimento potrebbe essere sbagliato. L’altra parte dell’opinione pubblica non si è espressa, e ne ha avuto modo di poter acquisire elementi di conoscenza per valutare con serenità il contenuto della proposta, che peraltro non era definita, come ha chiarito lo stesso Liviano. Probabilmente l’incontro di giovedì 7 febbraio con il project manager della Costa Edutainment (la società che gestisce alcuni acquari italiani, tra cui Genova) non si terrà nè in quella data e nè in altre. Come è già accaduto nel passato, si faranno avanti altre città meridionali: Messina, dove il progetto Acquario sullo Stretto è sponsorizzato dall’Ordine degli architetti che pensano ad un abbinamento con il Museo del mare per il rilancio economico e turistico della città – proprio come a Genova – ma vi sarebbero anche delle candidature pugliesi, si parla di Bari, Gallipoli, Molfetta. Si noti – spiegano dalla Confcommercio – che la società che gestisce l’acquario ligure è collegata al gruppo Costa, un brand leader nel turismo crocieristico.

La domanda: Taranto è nelle condizioni di poter voltare le spalle ad un contatto di questo livello? Non sarebbe opportuno invece incontrare, comprendere, approfondire, valutare i pro e contro, semmai con il supporto scientifico del Cnr e quei soggetti che hanno competenze naturalistiche, prima di esprimere un secco ‘No’? Vi sono tanti modi per realizzare un acquario e per dargli una impostazione seria e naturalisticamente corretta che possa addirittura essere fondamentale per lo studio delle specie animali e per la conoscenza tra i giovani della vita sottomarina».