Si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Taranto

TARANTO – E’ avvenuta l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della Puglia, con la partecipazione di Emiliano. Egli dichiara: “ho trovato molto soddisfacenti entrambi i discorsi, sia del presidente Francesco Paolo Romanelli che del procuratore Carmela de Gennaro. Qui si svolgono attività di controllo indispensabili per il buon andamento della pubblica amministrazione. Dai discorsi fatti emerge l’eroismo dei tanti piccoli e grandi amministratori della Regione Puglia che si battono ogni giorno per fare le cose per bene.

La capacità di costruire un capo di imputazione per comportamenti irregolari non è facile – ha aggiunto Emiliano – quando è capitato di accorgermi che rispetto a dei pagamenti di spese legali apparentemente minimi, di poche centinaia di euro, forse c’era qualcosa che non andava, ho scoperto una truffa da venti milioni di euro. Ma non tutti gli amministratori sono inquirenti di professione. Non è facile per una persona completamente al di fuori del contesto giuridico concepire un’accusa. Bisognerebbe probabilmente meglio assistere le pubbliche amministrazioni da parte delle forze dell’ordine e da parte delle stesse Magistrature, bisogna accompagnare queste persone, non lasciarle sole.

Però nei discorsi sia del presidente Romanelli sia del procuratore de Gennaro l’accenno ad una sorta di tutoraggio nei confronti degli amministratori per bene deve essere colto. Naturalmente il numero del personale della Corte dei Conti è talmente scarso – e rivolgo un appello al Governo perché rinforzi la Corte dei Conti della Puglia – che addossargli anche il compito di formare un po’ meglio dal punto di vista contabile tutti gli amministratori è davvero difficile. Ma non si fa un corso a chi diventa sindaco: deve imparare a nuotare da solo ed è molto complicato”. Sui quattromila fascicoli aperti in Puglia Emiliano ha sottolineato che “si tratta delle denunce, molte delle quali anonime.

Abbiamo una particolare capacità di lanciare il sasso e di nascondere la mano. Tutte le denunce che non sono formali, vengono fatte in maniera anonima. È un brutto vizio, perché se uno ci mette la firma è meglio: spesso l’anonimo viene preso da un furore che gli fa aggiungere cose che non hanno fondamento e questo complica il lavoro dei magistrati che devono poi discernere le cose vere dalle false. Quindi: più firme sotto le denunce e meno esposti anonimi”.