Bari in rinascita tra cibo e monumenti, una grande realtà

BARI – La rivincita di Bari passa anche dal turismo e dalla buona cucina, mai come adesso due armi fondamentali per la rinascita della città. Se ne  sono accorti anche  gli esperti di Lonely Planet, la famosa casa editrice di guide turistiche diffuse in tutto il mondo. Il capoluogo pugliese infatti è stato appena inserito nel ‘Best in Europe 2019’,  classifica delle dieci mete europee da non perdere assolutamente quest’anno per i turisti ed è al quinto posto.

Ma cosa fa di Bari, del suo territorio e della sua accoglienza un appuntamento da non perdere? Anzitutto la sua modernità che viaggia di pari passo con la sua storia. Il capoluogo pugliese ha saputo rinnovarsi e concentrare forze importanti per cavalcare il volano del turismo.

Lo dimostrano il Centro Storico che agli occhi del visitatore si presenta profondamente rinnovato, i tanti ristoranti che non propongono solo cucina locale, la voglia di nuovi spazi destinati alla cultura e l’attenzione anche per la vita notturna.

Ma cosa c’è di imperdibile a Bari per chi sa coglierne tutti gli aspetti, anche quelli meno conosciuti?

Bari Vecchia, dove il passato abbraccia la modernità

Il giro in città deve necessariamente comprendere Bari Vecchia, simbolo di un risveglio che mescola usi antichi e modernità. Tante stradine che si intersecano fra di loro permettendo di raggiungere alcuni degli angoli più caratteristici della città.

Come piazza Mercantile, il cuore delle attività commerciali per i baresi. Oggi è stata restituita all’antica bellezza: al centro la Colonna della giustizia (XIII secolo) con il suo leone in pietra. Tutto intorno invece il Palazzo della Dogana e il Palazzo del Sedile, tutti completato tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo.

Ma Bari Vecchia significa anche simboli religiosi. Su tutti la Basilica di San Nicola, santo protettore della città: fondata nell’anno Mille, custodisce anche nella cripta la tomba del patrono. E all’interno spiccano i dipinti seicenteschi di Carlo Rosa. i capitelli medievali e la Cattedra di Elia. Sempre in zona si possono visitare altri luoghi di culto che sono anche magnifici esempi architettonici come  la Basilica di San Gregorio e la Cattedrale di San Sabino. Qui ogni 21 giugno, attorno alle 17, i fasci di luce penetranti dal rosone della facciata si allungano sul mosaico marmoreo che caratterizza il pavimento e arrivano a combaciare perfettamente.

Ma la Cattedrale introduce anche alla Bari sotterranea, visitabile grazie ai tour guidati di Eventi d’autore, una scoperta per molti versi sorprendente. Una città sotto la città moderna, con resti risalenti all’età romana e al Medioevo. Come il mosaico policromo voluto come ex voto da Timoteo.

Le altre ricchezze storiche e culturali della città

Sempre in zona, anche il Castello Normanno Svevo, eretto a difesa della città dai Normanni nel XII secolo e restaurato per volere di Federico II attorno al 1230. Oggi è sede di numerose rassegne e mostre.

Bari propone anche il quartiere murattiano, che parte nella zona di corso Vittorio Emanuele II, ed è ricca di negozi. La via dello shopping è diventata da qualche tempo via Sparano da Bari, frutto in un recente restyling che l’ha dedicata ai pedoni rivitalizzando anche i suoi palazzi liberty.

Oltre che via mare e in macchina, la città è comodamente raggiungibile anche in aereo, L’aeroporto di Bari Palese, dedicato a Papa Karol Wojtyla, dista una decina di km dal centro cittadino e negli ultimi anni sono stati attivati numero nuovo collegamenti.

A Bari il gusto ha il suo regno

Bari però è anche un piacere per il gusto, oltre che per la vita. Tantissimi infatti i ristoranti e lounge bar che propongono piatti della tradizione rivisitati, ma anche le trattorie e le locande nei quali la cultura culinaria pugliese è rispettata alla lettera.

Nella zona dello shopping cittadino spiccano locali nei quali gustare diversi piatti a base di pesce, una delle ricchezze locali: spiccano i celebri ‘crudi’ di Bari, a cominciare dai ricci e dai tartufi di mare, passando per le cozze e le patelle. E poi i primi, come i cavatelli e le immancabili orecchiette fatte rigorosamente a mano

Nel quartiere Umbertino, quello del Teatro Petruzzelli riportato a nuovo splendore dopo l’incendio di inizi anni ’90, sono sorti diversi locali di tendenza, bar, bistrot che animano la vita diurna e notturna dei baresi e dei turisti: anche qui accanto ai drink, ideati da bartender specializzati, cucina tipica fusion nella quale non possono mancare cime di rape, polipo, capocollo e zuppa a base di cicerchie.

Partire da Bari senza però aver gustato e acquistato l’olio extravergine d’oliva locale, con molti produttori che hanno ricevuto la DOP, sarebbe un delitto.