Bufale sul coronavirus: attenzione ai messaggi su Whatsapp

Su WhatsApp si diffondono numerose notizie fasulle in merito a questo virus. Cercare di suscitare paura sul coronavirus, è una delle esche più succose che ultimamente gira sul web. Infatti, le persone creano delle vere e proprie catene in cui si parla di questo virus con notizie completamente inventate. Una serie di bufale sul coronavirus che sono uno scherzo di cattivo gusto che sta creando tanta disinformazione. Girano sugli smartphone anche tanti messaggi audio, di testo oppure vengono diffusi di messaggi che all’interno hanno link a siti non attendibili sulla diffusione delle notizie.

Le bufale sul coronavirus in giro su WhatsApp

WhatsApp rappresenta un mezzo privilegiato per la diffusione di notizie fasulle e bufale sul coronavirus. Inviare messaggi gratis, permette di rispondere a tante catene di Sant’Antonio per raccontare il fatto che in realtà, non sono reali. Già è successo in passato con la catena che diceva che WhatsApp stava diventando a pagamento. Adesso però la cosa è più grave perché riguarda un problema di tipo sanitario e quindi si cerca di diffondere la paura del coronavirus. La maggior parte delle notizie che circolano sono semplicemente allarmanti e non dicono la verità.

I messaggi più diffusi

Tra i messaggi più diffusi, vi sono quelli in cui si parla di presunti casi di coronavirus accertati in Italia e nelle principali città del Nord e del Sud. Molto spesso i messaggi sono anche vocali e hanno solo lo scopo di creare allarmismo. Le bufale sul coronavirus esistono in tanti forme, ma in realtà si tratta sempre di una pratica illegale. Stando a quanto previsto nell’articolo 658 del codice penale, si può avere una multa fino a 516 euro per un messaggio di questo tipo che racchiude un fatto non veritiero. E’ anche prevista la detenzione fino a 6 mesi. Ecco perché anche Nsw Health ha spiegato che questi messaggi vanno subito fermati e per restare aggiornati, è bene rivolgersi sempre al portale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.