Bari, il trapianto di rene incrociato ha salvato 3 vite

Negli ultimi giorni a Bari è stato eseguito un trapianto di rene incrociato che ha permesso di salvare tre vite umane. L’intervento è stato possibile grazie alla catena di solidarietà che si è instaurata tra quattro regioni italiane. Hanno fatto parte di questa catena la Sicilia, il Piemonte, la Puglia e il Veneto. L’intervento è stato eseguito grazie allo scambio di coppie di donatori incompatibili tra loro che si sono sottoposti all’operazione.

Interventi possibile grazie al programma Deck

Il paziente operato a Bari ha ricevuto l’organo da un donatore di Palermo, la moglie ha donato il suo a un ricevente a Torino che era in lista d’attesa. Ad eseguire questa incredibile operazione incrociata è stato lo staff del dottore Michele Battaglia. Il professore l’unità operativa trapianto di rene e di urologia dell’Azienda Universitario Ospedaliera del Policlinico di Bari. A rendere possibile tutto ciò è stato il programma Deck, un progetto grazie al quale è stata realizzata una catena di donazioni incrociata.

Trapianto di rene incrociato vantaggioso per i riceventi

L’intervento di trapianto di rene incrociato avvenuto a Bari è stato aperto dalla donazione da un soggetto deceduto in Veneto ed è stato concluso in Piemonte, evitando così la dialisi a un paziente in lista d’attesa. In merito a quanto fatto, il prof. Loreto Gesualdo, direttore dell’unità operativa di nefrologia e il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, ha commentato come l’ospedale pugliese sia fra i primi nella penisola a mettere in pratica il programma Deck. Il suddetto programma è stato infatti sperimentato già dall’agosto del 2018. Si tratta del terzo intervento rientrante in questo ambito che ha ridato a tre pazienti possibilità di migliorare la loro qualità di vita.