Coronavirus in Tribunale, a Bari mascherine e udienze a porte chiuse

Si fanno sentire gli effetti del Coronavirus in Tribunale, a Bari le udienze si svolgono a porte chiuse e finestre aperte e il giudice Angelica Passarella porta la mascherina. Scattano le misure per stare in aula, sia imputati che avvocati devono stare lontano almeno due metri. Si tratta di direttive prese dalla regione Puglia da attuare durante le udienze preliminari e i processi che hanno rito abbreviato. Le misure di prevenzione riguardano l’emergenza per il ‘Covid-19’ e sono state firmate da Rosa Anna Depalo, presidente della sezione Gip-Gup.

Effetti del Coronavirus in Tribunale, le regole da seguire

La direttiva prevede che ogni singola causa si svolga a porte chiuse. Inoltre, prevede che i legali o chiunque debba prenderne parte e che provengono dalle ‘zone rosse o abbiano avuto contatti con residenti o dimoranti in quelle zone dovranno comunicarlo all’autorità giudiziaria in forma riservata al momento della chiamata della causa. Sono gli effetti del Coronavirus in Tribunale, mentre la Procura non ha ancora preso dei provvedimenti. Tuttavia, il procuratore Giuseppe Volpe aveva detto che doveva invitare tutti di lavare spesso le mani per cautela, ma non ci sono neanche i soldi per comprare il sapone nei bagni.

Il Ministero della Giustizia ha provveduto al raddoppio delle risorse

All’allarme delle risorse insufficienti lanciato dal procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, ha subito risposto il Ministero della Giustizia, che ha provveduto al raddoppio delle risorse per il materiale sanitario destinate agli uffici giudiziari di Bari. Un’azione che adesso permetterà di adeguarsi alle regole e a tutelarsi da eventuali contagi dal virus. Le risorse saranno messe a disposizione dei vari uffici in maniera tale da curare l’igiene e allontanare il più possibile il rischio di infezioni.