Il pellegrinaggio di Via Micaelica verso Monte Sant’Angelo praticato da molti fedeli

Di origini medievali, il pellegrinaggio di Via Micaelica verso Monte Sant’Angelo ancora oggi è praticato da molti fedeli. Ad oggi, infatti, sono tantissimi i turisti che giungono nel periodo primaverile in Puglia non solo per godersi la meraviglia dei paesaggi, ma anche per inoltrarsi a percorrere questo itinerario. Durante il percorso di questo pellegrinaggio si possono vedere dei luoghi di fede importanti come quello di San Michele Arcangelo.

Il percorso affonda le origini nel periodo medievale

La via Micaelica metteva in collegamento Mont Sant-Michel in Normandia con il santuario dell’Arcangelo Michele situato a di Monte Sant’Angelo, che è uno dei più antichi santuari del Gargano. Ancora oggi questo itinerario viene percorso da moltissimi pellegrini. I fedeli arrivano a Roma dopo aver valicato gli Appennini e tramite la via Appia e la via Prenestina arrivano in Puglia. Anche per questo fra le mete della via Francigena del Sud è stato inserito questo itinerario pugliese.

Il pellegrinaggio di Via Micaelica avvicinamento a Gerusalemme

Partendo dalla città di Troia e arrivando nella cittadina Patrimonio dell’Unesco i pellegrini possono ammirare tratti di una Puglia spettacolare, in cui si riscopre l’atmosfera delle tradizioni e dei culti antichi. Il pellegrinaggio della via Micaelica prevede diverse tappe, tra cui quella da Troia a Lucera,     da Lucera a San Severo, da San Severo a Stignano, da Stignano a San Giovanni Rotondo, da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo. Quest’ultimo percorso è decisamente più impegnativo ed è lungo 21,9 km. Il tratto conclude questo fantastico itinerario, che termina appunto con l’arrivo al santuario San Michele situato a Monte Sant’Angelo. Individuato nel 2002 e poi aggiornato, questo itinerario rappresenta un percorso che avvicina a Gerusalemme passando per il culto del pellegrinaggio antico dell’arcangelo Michele.